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"Campo da golf tutt’altro che green". Futura teme per l’impatto ambientale

Secondo Francesca Crespini si useranno troppi diserbanti e acqua. "E poi sarà davvero un’opportunità turistica?".

Maria Francesca Crespini, di Futura

Maria Francesca Crespini, di Futura

Progetti per Urbino, turismo e politica. Maria Francesca Crespini e la lista civica Futura, in appoggio alla coalizione di Federico Scaramucci, intervengono su un altro tema dopo quello legato agli Albani. Ovvero la proposta della lista di creare un percorso turistico dedicato. Oggi l’intervento riguarda il turismo sportivo, e quindi il campo da golf alle Cesane: "Un’altra questione rilevante è l’investimento in un campo da golf, che poi sarebbe un semplice campo da allenamento. Ci chiediamo se l’assessore di riferimento, Francesco Guazzolini, condivida questo investimento, soprattutto considerando l’impatto ambientale che un campo da golf comporta, in particolare per quanto riguarda il consumo di acqua, risorsa già preziosa e scarsa, e i quintali di diserbanti che bisogna dare per rendere il manto del green adeguato a un campo da golf, cosa che cozza in maniera brutale con l’obiettivo del distretto del biologico tanto sbandierato in campagna elettorale dal sindaco e oggi assessore anche all’ambiente - prosegue Crespini puntando sull’impatto ambientale e l’attenzione all’ambiente -. È lecito chiedersi se il turismo legato al golf possa davvero rappresentare una nuova opportunità per la città, o se invece non rischi di distogliere l’attenzione e le risorse dalla valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Urbino, che è la vera ricchezza della nostra città".

Il punto poi torna sempre sulla strategia turistica che secondo Futura mancherebbe: "Urbino merita una strategia turistica che valorizzi pienamente il suo inestimabile patrimonio storico e culturale. Basta con l’improvvisazione. Il fallimento delle recenti iniziative turistiche rappresenta un campanello d’allarme - sottolineano sia Crespini che il suo gruppo -. È necessario un cambio di rotta immediato, che riporti al centro della strategia turistica di Urbino ciò che veramente conta: il suo patrimonio storico e artistico. Solo così la città potrà competere con altre destinazioni turistiche di rilievo e sfruttare appieno le opportunità offerte dal suo status di patrimonio Unesco. Se non si dà un senso, un’impronta al territorio e a quello che si fa - concludono -, ma oramai da più di dieci anni si opera in maniera estemporanea, i frutti non potranno sicuramente essere raccolti".

Francesco Pierucci