
Una fila interminabile di formiche, anzi file, al plurale, visto che camminavano assiepate una all’altra a formare una scia nera che assomigliava a un lungo, lunghissimo serpente. Questi insetti che con il caldo eccezionale di questa estate si sono moltiplicati a dismisura, avevano deciso di dare l’assalto a un luogo particolare: la camera mortuaria di Muraglia. L’allarme era scattato nei giorni scorsi quando gli addetti alla manutenzione del luogo che ospita le salme, avevano notato un proliferare fuori dal comune d formiche. Roba mai vista. Migliaia di insetti impegnati in un lavorio continuo e incessante, alla ricerca di cibo ovunque, che stavano invadendo anche gli spazi dove c’erano le bare con i defunti e dove i parenti e gli amici si recavano per l’ultimo doloroso saluto prima del funerale.
Una situazione di emergenza a cui gli stessi addetti hanno provato a far fronte da soli, con l’uso di insetticidi nel perimetro interno per arginare l’ìnvasione ed evitare che le formiche salissero anche sulle bare aperte dove si trovavano i defunti. Ma non è bastato. Le formiche continuavano ad assediare gli ambienti dall’esterno. Il problema andava risolto alla radice, con l’intervento di specialisti: "Quando mi hanno chiamato – spiega Massimo Piermaria titolare dell’azienda "Paradigma" e specializzato in questo tipo di disinfestazioni – la situazione era preoccupante perché le formiche non se ne andavano. Bisognava intervenire all’origine del problema ed eliminare la regina che resta l’ago della bilancia del sistema formica. Abbiamo quindi applicato lungo il perimetro esterno della camera mortuaria un gel dal sapore dolce gradito alle formiche, che le stesse hanno prelevato e portato all’interno del formicaio, alla regina. La morte della regina con questo veleno infatti provoca automaticamente disorientamento nelle formiche che si allontanano o anche muoiono. Questo ci dice l’esperienza ventennale. Le formiche rischiavano di tornare all’interno dei locali della camera mortuaria e una volta dentro infestarli. Non è facile venire a capo di questo problema se lo si trascura e la delicatezza del luogo, in questo caso, imponeva la massima attenzione. In questo modo abbiamo affrontato il problema alla base, evitando che degenerasse e creasse imbarazzo tra coloro che frequentano questo luogo".
Una situazione, dice Piermaria, "generale eccezionale come eccezionale è stata questa estate: il grande caldo infatti spinge gli insetti a muoversi e a moltiplicarsi. Accade non solo con le formiche, ma anche con le api e con i calabroni alla disperata ricerca di acqua. Quanto a numero di interventi siamo al doppio rispetto alla media stagionale e mi riferisco a cari tipi di insetti, anche alle zanzare. La gente anche in questo periodo ci chiama disperata perché c’è una vera invasione e perché i piani di prevenzione pubblici evidentemente non hanno funzionato. A Pesaro e in tutta la provincia è stata una estate di emergenza per la presenza di insetti considerati nocivi, in alcuni casi le persone sono state anche punte".
Davide Eusebi