REDAZIONE PESARO

Camera di commercio. Lettere anonime e veleni. Il nuovo corso parte in salita

La nomina della segretaria generale (in coabitazione con Bologna) non placa le tensioni. Nel mirino anche la cancellazione dell’organismo di mediazione: ‘incassava’ fino a 250mila euro. .

La nomina della segretaria generale (in coabitazione con Bologna) non placa le tensioni. Nel mirino anche la cancellazione dell’organismo di mediazione: ‘incassava’ fino a 250mila euro. .

La nomina della segretaria generale (in coabitazione con Bologna) non placa le tensioni. Nel mirino anche la cancellazione dell’organismo di mediazione: ‘incassava’ fino a 250mila euro. .

Avrà un bel da fare Giada Grandi per riportare un po’ di calma nella Camera di commercio delle Marche, diventata luogo in cui un giorno sì e l’altro pure spuntano lettere anonime informatissime che portano all’esterno sospetti e tensioni. Grandi, lo abbiamo scritto ieri, è la segretaria generale scelta dal presidente Gino Sabatini per prendere il posto di Fabrizio Schiavoni, che non è stato confermato in quel ruolo dopo 28 anni, prima trascorsi nella Camera di commercio di Pesaro e poi in quella regionale. La sua sostituta arriva con la formula cosiddetta ‘a scavalco’: è segretario generale della Camera di commercio di Bologna e ricoprirà lo stesso ruolo nelle Marche fino a dicembre, con il compito principale di avviare le procedure per la scelta del suo successore.

Dicevamo delle lettere anonime informatissime. In risposta a una delle due inviate a tutte le sedi regionali, è intervenuta persino la Rsu, il sindacato interno, con un documento curioso: "Vi informiamo che è stata recapitata a questa Rsu in data 19/2/2025 una lettera anonima avente come mittente generico “il personale della Camera di commercio delle Marche“. La scrivente Rsu ritiene che le opininioni e le volontà del personale camerale non possono essere genericamente rappresentate, ancor meno in forma anonima, attraverso una lettera i cui contenuti sono, tra l’altro, da verificare. A tutela del personale stesso, si ritiene opportuno non prendere in considerazione tale lettera". Insomma, una strana presa di distanza da una lettera non firmata.

Altro piccolo giallo: una lettera anonima è arrivata nei giorni scorsi anche alla Camera di commercio dell’Emilia, che in nome della trasparenza ne ha dato addirittura notizia nel proprio albo pretorio. La lettera adombra scorrettezze nella procedura per la nomina del segretario generale dell’ente emiliano, procedura alla quale ha partecipato tra gli altri anche Fabrizio Schiavoni. Circostanza che ha fatto emergere il sospetto – ovviamente senza riscontri – di una matrice marchigiana della lettera anonima.

Ma i fronti aperti sono anche altri. Tra i temi e le scelte contestate negli ultimi tempi, c’è stata anche l’eliminazione dell’organismo di mediazione civile (per intenderci, è la procedura che promuove l’accordo tra due parti in lite per evitare il tribunale): è stato abolito perché ritenuto non più strategico, benché facesse affluire nelle casse della Camera di commercio fino a 250mila euro all’anno.

Tornando ai sindacati, ce n’è anche per loro: "Il sindacato tace o fa finta di non vedere – si legge in una delle lettere anonime – come quando non si è occupato per anni dell’attuazione del piano occupazionale, mentre assiste alla esternalizzazione dei servizi. Infatti i dipendenti sono passati dalle 190 unità della fine del 2018, anno dell’accorpamento, a 140 di adesso, senza che sindacati, presidente, giunta e consiglio se ne siano mai occupati". Insomma, il clima è ancora questo, in vista della prossima riunione di giunta del 25. Avranno tutti un bel da fare per riportare la calma.

Roberto Fiaccarini