
Caldo torrido alla camera mortuaria "Un miraggio l’aria condizionata"
Condizionatori spenti alla camera mortuaria di Pesaro e temperature torride. E’ quanto segnala un lettore, Romano Di Giacopo, che il 20 giugno si è recato alla camera mortuaria del San Salvatore per salutare un caro amico, "e con mia grande sorpresa – racconta – ho scoperto che l’aria condizionata non era accesa e hanno dovuto chiudere la cassa per ovvi motivi. Diverse persone, tra parenti e amici, non lo hanno potuto salutare per l’ultima volta. La struttura è tutta sotto il sole e la temperatura sopra i 30 gradi: all’interno vi erano 6 o 7 defunti che hanno iniziato a decomporsi per i più svariati motivi. Ho chiesto a una persona che lavora lì dentro e mi ha risposto che non era lui incaricato di accendere. Non c’è pace neanche da morti?"
Di tutt’altro avviso Giovanni Tassinari, direttore medico di presidio: "Innanzi tutto – replica – è bene chiarire che per il periodo di osservazione non c’è mai il rischio di decomposizione della salma, inoltre l’impianto di refrigerazione delle salme è perfettamente funzionante". Per quanto riguarda, invece, gli impianti dell’aria condizionata "sono funzionanti in tutte le strutture, compresi gli spazi aperti al pubblico della camera mortuaria, dove gli operatori sono incaricati dell’accensione. Mi è stato riferito che una persona si è lamentata: lo comprendo, ma che ci fossero problemi di decomposizione è una sciocchezza". Ma perché non accendere gli impianti? "Un discorso sono i luoghi sanitari, un altro i luoghi aperti al pubblico. Gli impianti nelle celle frigorifere sono necessariamente accesi, ma quelli negli spazi aperti al pubblico vengono attivati facoltativamente, a seconda delle temperature. Se hanno chiuso la bara non è certo per il rischio di decomposizione, ma probabilmente perché la salma doveva partire. Guasti ci possono sempre essere, ma in quei casi si attiva un sistema di intervento immediato". Anche il direttore sanitario Edoardo Berselli conferma: "Nessun guasto, ma ho sollecitato gli operatori a tenere nella dovuta considerazione le richieste del pubblico in caso di temperature percepite come troppo alte".
ben.i.