BEATRICE GRASSELLI
Cronaca

Cacciatore di reperti bellici: "Scoperto nuovo bunker. Aiutateci a restaurarlo"

Appello di Bruno Olivi che aveva portato alla luce anche una polveriera: "Cerchiamo fondi per rendere il sito dell’ultima guerra fruibile a tutti".

Le ferite della seconda guerra mondiale sono ancora lì, non visibili, ma presenti nel territorio. Seppelliti nei campi coltivati, fra le colline dell’entroterra, restano numerosi i reperti bellici in attesa di essere ritrovati, piccole testimonianze di storie di guerra di militari e di civili, che lungo la Linea Gotica sono state particolarmente cruente. Ha contribuito in questi anni a ridare forma ai luoghi del conflitto, il falegname di Vallefoglia Bruno Olivi, amante della pittura, della fotografia e del collezionismo che da qualche decennio si dedica alla riscoperta dei reperti bellici lungo le vallate locali. L’ultima, due mesi fa, quella di una polveriera tedesca a Morciola, rimasta finora ben protetta sotto la terra di un campo coltivato. "Non risulta essere stata mai bombardata, probabilmente perché si trovava a un chilometro di distanza dalla Linea Gotica – sostiene Bruno Olivi – . Lì sono stati rinvenuti numerosi pezzi di munizioni dell’epoca, anche di qualche bomba".

Classe 1947, Olivi non ha vissuto direttamente la guerra. Le sofferenze provocate dal conflitto le ha però sentite nel cuore leggendo i diari del padre, soldato in Albania, poi deportato in un campo di concentramento in Germania, dove fu condotto a lavorare nella fabbrica dell’Opel, dove venivano costruiti mezzi militari. "Dalle memorie di mio padre è nato un libro nel 2012 – spiega il fotografo e collezionista –. Nel frattempo sono andato avanti con le mie ricerche, soprattutto nella zona tra Montecchio e Montelabbate. L’8 settembre del 2021 sono riuscito a trovare un bunker tedesco che con il contributo del Comune è stato ristrutturato e chiamato Quota 90, dove adesso vengono fatte iniziative culturali".

Dopo la scoperta, proprio nella data dal valore fortemente simbolico del giorno dell’armistizio, la sua attività di ricerca è proseguita senza soste. "Ho rinvenuto circa una decina di altri bunker di cui uno recentemente, 100 metri più in basso rispetto a Quota 90, che è sotterrato e andrebbe riscoperto con il supporto del Comune. Resta però ancora tanto da trovare. Ad esempio nella località di Santa Colomba di Pesaro sono già stati scoperti altri bunker. Insieme all’associazione combattenti di Vallefoglia stiamo cercando i finanziamenti per poterli riaprire". Così la missione continua: riportare alla luce i segni della guerra, per toccarne con mano gli orrori e contribuire all’impegno per un futuro di pace.

Beatrice Grasselli