Pesaro, 6 novembre 2023 – “La scorsa settimana è stato segnato un colpo contro uno dei più terribili tumori: il cancro del pancreas”. A dirlo è stato il virologo Roberto Burioni, ospite ieri assieme a Franco Locatelli del programma ‘Che Tempo Che Fa’. Una ricerca italiana svela un nuovo meccanismo del cancro al pancreas “Alcuni giovani ricercatori italiani – ha raccontato Burioni – guidati dal professor Renato Ostuni dell’ospedale San Raffaele, hanno studiato l’adenocarcinoma del pancreas, uno dei tipi di cancro che può colpire l’organo, nonché tra i più letali. Nel corso del progetto, finanziato da Airc, hanno capito che uno dei motivi per cui il tumore è così aggressivo è che, nelle fasi iniziali della malattia, il cancro riesce a sfruttare a suo vantaggio la capacità del pancreas di ripararsi e difendersi. Riesce in un certo senso a far andare tutto in cortocircuito, traendone vantaggio per accrescersi e avanzare”.
Che risultati porta questa scoperta
Ha proseguito Burioni: “I ricercatori hanno capito che questa fase avviene molto presto, quando ancora il paziente non presenta alcun sintomo. Questo normalmente sarebbe inutile, visto che la diagnosi viene fatta più tardi, per cui non si potrebbe intervenire in tempo. Ma un’altra recente ricerca ha trovato, grazie all’intelligenza artificiale, un modo per capire quali sono le persone più a rischio. Attenzione: non parliamo di tempi brevi. Ma l’incrocio di questi due sviluppi scientifici sicuramente, non nel breve termine, ma porterà a dei risultati”.
L’importanza della ricerca nella cura contro il cancro
A una domanda del conduttore Fabio Fazio, l’altro ospite, Franco Locatelli, presidente del consiglio superiore di sanità, ha aggiunto: “Il cancro ogni anno causa tantissime vittime. Ma è anche grazie ad Airc e ai suoi sostenitori che tantissimi pazienti ogni anno guariscono. La ricerca di ieri dà i frutti oggi, e quella di oggi darà i frutti domani nelle cure. Ciò nonostante, sicuramente dobbiamo fare tutti di più, privati e pubblico: investire in ricerca oncologica è investire nel futuro di tutti noi. Rendere il cancro sempre più curabile dev’essere un qualcosa sentito da tutti”.
“Per ridurre le attese tra risultati di una ricerca e applicazione di una cura nei pazienti, si potrebbero accelerare i tempi di approvazione di un farmaco?”, ha poi chiesto Fazio a Burioni.
E la risposta del virologo è che “In questa direzione il covid è stato uno spartiacque. Prima non era pensabile avere un vaccino in meno di un anno e un farmaco in uno e mezzo. Ora sì. E sono convinto che nel futuro i tempi saranno molto più brevi”.