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Brusca frenata della Biesse. La trimestrale non brilla. E ora 19 settimane di solidarietà

Utile netto a 2,8 milioni. Ma nei dati va considerata anche la Gmm

Brusca frenata della Biesse. La trimestrale non brilla. E ora 19 settimane di solidarietà

Più che un rallentamento, si è davanti ad una brusca frenata: la Biesse ha reso noti i dati dei primi tre mesi dell’anno. Il fatturato passa dai 209 milioni del 2023 a 195, con un calo del 6,5%. Ma questi numeri sono comprensivi anche della trimestrale della GMM, la fabbrica incorporata alla fine dello scorso anno, che aveva un fatturato di 120 milioni anche se si è portata dietro circa 400 dipendenti. Il risultato netto è di 2,8 milioni di euro contro i 12,3 dello stesso periodo dello scorso anno. E la posizione finanziaria netta è scesa da 107 milioni a 2,3 milioni per i 90 milioni e spiccioli pagati per acquisire la quote proprio della GMM. Il dato positivo riguarda il portafoglio oridini che è salito del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2024 grazie proprio all’entrata della GMM: a pesare molto sui conti la caduta della domanda interna italiana che era arrivata a livello eccezionale con il superbonus 110%.

Questo il quadro che è emerso alla fine del consiglio d’amministrazione guidato dal presidente Roberto Selci e dall’ad Massimo Potenza a cui la proprietà ha rinnovato il contratto per altri due anni.

Con il calo dei fatturati la Biesse sta procedendo anche ad una revisione dei costi fissi: da settimane è in corso una trattativa sindacale all’interno dell’azienda perché si stanno riducendo varie figure tra amministrativi e marketing, ma il problema ora sta coinvolgendo anche gli operai perché l’azienda procederà con 19 settimane di solidarietà che termineranno a settembre. Una situazione non facile perché all’interno della fabbrica circola un volantino della Uil dove si fa il quadro della situazione anche nei vari reparti produttivi. Questo è ciò che accade all’interno del ‘villaggio’ di Chiusa di Ginestreto ma ancora non si conoscono le ripercussioni che si avranno tra i vari terzisti che lavorano per questa multinazionale che produce macchine per la lavorazione del legno, del vetro e del marmo. E gli orizzonti non sono buoni perché dai vertici della società le previsioni che vengono fatte parlano e stimano una inversione di tendenza per la seconda metà del prossimo annno e cioè fine estate del 2025.

Benché le prospettive non siano buone dentro la Biesse c’è un sentimento positivo: "Nonostante il rallentamento del fatturato e degli ordini, il gruppo ha saputo agire con forza sul contenimento dei costi e sulla marginalità, mantenendo positive la redditività e la posizione finanziaria netta", ha detto il nuovo Cfo Nicola Sautto. Il titolo che è quotato nel segmento Star della Borsa ieri ha perso poco più dell’1%.

m.g.