I ‘buoni spesa’ e i ‘buoni bambini 0-14 anni’ saranno distribuiti dal 16 al 22 novembre e potranno essere spesi fino al 31 gennaio il primo e fino al 30 aprile il secondo. Ma dove? Il Comune sta stilando l’elenco delle attività che accetteranno i voucher, gli esercenti interessati ad entrarvi devono comunicarlo scrivendo alla mail spesa.domicilio@comune.pesaro.pu.it o chiamando il numero 0721.387213, entro il 14 novembre.
"Verranno realizzate due liste differenti degli esercenti che aderiranno all’iniziativa – sottolinea l’assessore Francesca Frenquellucci – e dai quali sarà possibile acquistare prodotti alimentari, di igiene personale, farmaceutici, di prima infanzia da 0-3 anni, materiale didattico, libri, cartolibreria, pc e tablet". La prima lista comprenderà le attività che accetteranno i buoni spesa (generi alimentari, igiene persona e prodotti farmaceutici). La seconda, i negozi che riceveranno i bonus per la crescita (materiale didattico, libri, cartolibreria, pc, tablet, prodotti prima infanzia). I bonus potranno essere accettati anche dalle attività che svolgono asporto.
Se sull’utilità dei buoni spesa, che saranno distribuiti alle famiglie più bisognose per un totale di 300mila euro, c’è accordo unanime e trasversale, così non è per i ‘buoni bambini 0-14 anni’. Nell’ultimo consiglio comunale sono emerse contrarietà non solo tra i consiglieri del centrodestra, bensì anche della maggioranza. In particolare, da parte di Michele Gambini (Pd): "La linea seguita per i ‘bonus bambini’ non corrisponde a quella che è la mia idea di equità distributiva – ha commentato -. Il criterio adottato è molto largo: si danno 100 euro per bambino ad ogni famiglia che nel mese di ottobre ha avuto un introito netto fino a 4mila euro. Ma così arrivano anche a situazioni che non hanno una sofferenza economica conseguente al Coronavirus. Nessuno è contrario e dispiaciuto perché a dei ragazzi arrivano 100 euro, ma trattandosi di risorse limitate provenienti da un trasferimento straordinario per un’area intensamente colpita dal Covid, avrei trovato più naturale distribuire queste risorse a chi è stato colpito specificamente dal Covid. Facciamo un intervento di natura universale senza distinguere situazioni diverse. Don Milani diceva che non c’è niente di più ingiusto che fare parti uguali tra diseguali. Noi rischiamo di fare questo: diamo a chi ha avuto il privilegio di non avere avuto la preoccupazione economica, quando ci sono tante famiglie che questa preoccupazione ce l’hanno. Io avrei pensato di concentrare su quelle famiglie le poche risorse che abbiamo".