Bagnini in ordine sparso. C’è chi teme di perdere la concessione a fine anno per colpa della Bolkestein chi invece non si preoccupa perché "tanto in qualche modo si sistema". Dice Sabina Cardinali, bagnina pesarese e presidente nazionale per Cna per il suo settore: "Ci teniamo ad indicare dei punti fermi sui quali si è basata in questi anni tutta la nostra azione. In particolare si chiede al Governo di avviare un confronto con le istituzioni europee al fine di trovare una soluzione definitiva all’annosa questione balneare italiana; verificare l’inapplicabilità, per le attuali concessioni demaniali in quanto sono ancora disponibili sui litorali italiani spazi sufficienti per nuove iniziative imprenditoriali, definire i contenuti per una riforma complessiva del demanio, riconoscere la tutela del legittimo affidamento e la continuità imprenditoriale alle imprese ora attive, a maggior ragione per quelle già esistenti nel periodo antecedente al recepimento, nel nostro ordinamento, della direttiva europea. Ed ancora la Cardinali: "Abbiamo sostenuto la necessità di prevedere una proroga rispetto alla scadenza della vigenza delle attuali concessioni demaniali, marittime, fluviali e lacuali, a uso turistico e ricreativo. Tale proroga sarebbe finalizzata a superare la scadenza fissata al 31 dicembre 2023 dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza, per definire, attraverso la mappatura a livello nazionale, il grado di disponibilità della risorsa spiaggia da rilevare in tutti gli ambiti del demanio; garantire la continuità per le attuali imprese concessionarie; programmare nuove iniziative imprenditoriali; sospendere le aste; istituire un tavolo tecnico con compiti consultivi e di indirizzo in materia di concessioni demaniali che definisca i criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile".
Andrea Giuliani delegato Confartigianato per il settore: "Chi sostiene che non va applicata la Bolkestein fa solo demagogia e non risolve niente. Qui serve una legge nazionale, come promesso da questo governo che ora però non mi pare ci creda molto, non le proroghe o gli incontri a Bruxelles. Altrimenti a dicembre di quest’anno tutte le concessioni decadono. Il rischio è molto alto, è bene che si si sappia, e fino a quando c’è chi parla di soluzioni da trovare con l’Europa non ha capito che si andrà all’azzeramento certo".