Di bene in meglio si potrebbe dire, guardando i conti riguardanti la chiusura della prima trimestrale dell’anno della Biesse. Perché il fatturato è in crescita: si passa dai 196,6 milioni del primo trimestre dello scorso anno agli attuali 209,5 con una impennata del 6,6%. Il risultato netto è di 12,3 milioni contro i 9,8 dello stesso periodo dello scorso anno. La posizione finanziaria netta è invariata: 107 lo scorso anno, 107 oggi. Un tintinnio di argenteria si potrebbe dire, ma con una aggiunta. "Anche se i conti sono molti buoni ricordando che il 2022 è stato da record – dice il responsabile finanza del gruppo Pierre La Tour – bisogna anche aggiungere che si gode del portafogli ordini dello scorso anno che era molto buono e i cui riflessi si vedono ora. Ma la domanda sta flettendo un po’ per cui bisogna stare attenti e prudenti anche perché non possiamo governare i fattori inflazionistici per lo più esterni al gruppo. Per cui perseguiremo la ricerca di efficienza all’interno della nostra struttura".
Non è detto che nel mirino di Biesse vi siano acquisizioni perché La Tour aggiunge anche che "la positiva situazione di cassa sarà un elemento importante per sostenere la nostra volontà di crescita organizzata e per linee esterne".
Per quello che riguarda il portafoglio ordini e cioè il lavoro che l’azienda può programmare nei prossimi mesi, Biesse fa sapere che al 31 marzo era di 340 milioni di euro con una diminuzione del 16,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’altro ieri la Biesse ha pagato i dividendi agli azionisti (9 milioni e spiccioli) pari a 33 centesimi. Tra le curiosità, il titolo nonostante i buoni risultati è rimasto fermo a 13 euro, mentre la fiammata di un paio di mesi fa, più 12% in borsa in una seduta, pare fosse legata all’entrata di un fondo con base in Svizzera.