"Diciamolo subito. La politica dev’essere un piacere e io la faccio con il sorriso". E’ un candidato sindaco popolare Andera Biancani, che è stato indicato l’altra sera ufficialmente dal Pd. "Mi considero un ragazzo fortunato e mi piace prendere la vita in una certa maniera. Sorridere può solo evitare ulteriore negatività".
L’essere candidato del Pd è una soddisfazione.
"Mi riempie di orgoglio e ancor di più lo sarò quando diventerò il candidato di tutte le forze politiche del centro sinistra. Sarò orgoglioso e felice di poter diventare la sintesi delle varie sensibilità degli altri partiti".
Non è stato un percoso solo in discesa per lei.
"Diciamo che avrei accettato qualsiasi tipo di risultato, soprattutto uno che produce una rinnovata unitarietà del Pd. Sono reduce da un’importante esperienza di amministratore regionale, ma fare il sindaco della mia città nell’anno in cui è Capitale italiana della cultura mi pare davvero una cosa straordinaria. Io farò il sindaco - se sarò eletto- come Andrea Biancani è capace di fare, con tutti i suoi dei limiti e le sue capacità personali".
Ovvero?
"Massima apertura del Comune e massimo ascolto dei cittadini. E’ il punto di partenza su cui esercitare il ruolo della capacità di sintesi. Io mi considero un candidato popolare, disponibile e aperto, che di certo non si monterà la testa".
La sua linea sarà stringere le mani ed abbracciare gli interlocutori...
"Di certo avrò un rapporto diretto, senza filtri che è difficile da mantenere. Ma io sono predisposto. In queste ore ho avuto quasi mille messaggi di congratulazione e vicinanza su Whatsapp. Proverò a rispondere a tutti. Stringere le mani e baciare gli interlocutori mi viene naturale...".
E’ una bella eredità il ruolo di Capitale italiana della cultura?
"Potrebbe esser un peso non da poco. Ma l’avere al mio fianco un personaggio come Daniele Vimini per completare il percorso è di grande sicurezza. Nella sintesi che è stata fatta nel corso dell’incontro dell’altra sera ho ribadito che Daniele rimarrà al mio fianco per completare il programma della Capitale della cultura. Voteremo a giugno quando ancora mancherà metà anno. Sosterrò il progetto e ho convintamente chiesto a Daniele di far parte della squadra per completare il percorso. Anche Sara Mengucci farà parte della squadra. Credo che tutti si debbano candidare e io avrei piacere che Vimini e Mengucci si candidassero con il loro valore aggiunto".
L’alleanza è già molto vasta. “Dobbiamo costruire in pochissimo tempo un programma con tutti i partiti della coalizione. Pesaro è una città dove si vive bene ma si può fare anche meglio. La giunta Ricci ci lascia una serie di finanziamenti da completare per il centro storico e la viabilità nord-sud dell’interquartieri. Abbiamo tante cose da completare e nel contempo dovremmo recuperare il ruolo dei quartieri che è stato in passato troppo facilmente dimenticato. Sulle alleanze lavorerà il segretario Giampiero Bellucci per recuperare Itavia Viva e Azione. Il centro sinistra è per sua formazione complesso. Non a caso si parla di campo largo".
La preoccupa avere come principale sfidante un ex poliziotto?
"Direi proprio di no. Lanzi lo conosco bene e da tempo. Mi auguro e credo che faremo una campagna elettorale civile. Di certo non sono portato al conflitto con gli altri. Sono socievole".
Molto di più anche rispetto al suo predecessore?
"Potrei dire rispetto a molti dei miei predecessori, pensateci. Di sicuro non riesco certo a rimanere defilato. Mi piace stringere le mani ed abbracciare le persone. Se dite che sono una persona popolare non mi offendo si certo". Messaggio ricevuto