REDAZIONE PESARO

Benedetti guida i gastroenterologi E’ la prima volta per un pesarese

Il medico eletto presidente nazionale della Sige: "Le Marche sono all’avanguardia grazie a farmaci innovativi"

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Per la prima volta un medico pesarese è stato eletto alla guida della Sige, la Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, che riveste un ruolo strategico nella ricerca del settore e della quale fanno parte mille tra i più affermati specialisti italiani. Ieri sera a Roma il Consiglio direttivo, con votazione unanime, ha nominato nuovo presidente il professor Antonio Benedetti, attuale direttore della Clinica di Gastroenterologia degli Ospedali Riuniti-Università Politecnica delle Marche. Pesarese, 60 anni, ha iniziato la sua lunga carriera nei primi anni novanta svolgendo, oltre all’attività ospedaliera, attività didattica nell’ambito di Malattie dell’Apparato Digerente e nella Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.

Professor Benedetti come ha appreso della prestigiosa nomina?

"Sono davvero contento ed emozionato per questo incarico di grande prestigio e responsabilità. Ho avuto la fortuna di essere da anni all’interno della Società come Consigliere. Sono orgoglioso di questa nomina e il mio primo obiettivo come presidente sarà intensificare il processo di Federazione Nazionale con le altre Società Scientifiche che si interessano a livello Nazionale di Gastroenterologia".

Quali risposte danno Pesaro e le Marche alle malattie dell’apparato digerente?

"Questo tipo di malattie, spesso collegate a stati di stress, sono purtroppo una costante, ma dalla nostra regione arrivano risposte efficaci, con farmaci di nuova generazione. Nello screening per il cancro del colon, ad esempio, siamo una delle poche regioni a dare risposte efficienti, così come per epatite B e C, tumori del fegato".

Il suo programma da presidente?

"La Società ha tra le finalità future quella di dar vita ad un centro studi gastroenterologico per la gestione e la creazione di importanti trial clinici gastroenterologici da parte di professionisti particolarmente attivi nel campo della ricerca e ad una raccolta fondi, per la quale sarà istituita una commissione specifica all’interno del Direttivo della Società, per poter realizzare il cospicuo programma di attività che verranno messe in piedi nei prossimi anni".

La sfida?

"La formazione degli specializzandi e dei giovani medici interessati alla gastroenterologia è uno dei punti chiave del nuovo programma che verrà messo in atto. Insieme a Unigastro, associazione di docenti universitari di gastroenterologia, è stato creato un gruppo che lavora esclusivamente per la didattica e per un manuale di insegnamento unico tra tutti i docenti di gastroenterologia arrivato alla IX edizione".

La pandemia ha mostrato lacune nella medicina di territorio preventiva, come si pone la gastroenterologia in proposito?

"L’attenzione ai giovani sarà un segno distintivo della Sige. Un lavoro costante verrà messo in atto con i giovani medici gastroenterologi che sono una risorsa fondamentale perché spesso forieri di idee molto aggiornate ed innovative e con i medici di medicina generale con l’obiettivo di istituire la gastroenterologia territoriale, ad oggi inesistente. La Società avrà inoltre il compito prioritario di fornire dettagli aggiornati e commenti di carattere scientifico sulla letteratura di settore istituendo una seconda commissione dentro e fuori il Direttivo che utilizzi le piattaforme comunicative più aggiornate".

Davide Eusebi