ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Battaglia contro lo spaccio di droga. Preso uno dei capi del Miralfiore

Si tratta di un nigeriano ritenuto al centro dei traffici. Nome di battaglia ‘Giaga Giaga’: sarà espulso

Battaglia contro lo spaccio di droga. Preso uno dei capi del Miralfiore

Battaglia contro lo spaccio di droga. Preso uno dei capi del Miralfiore

E’ uno dei "signori" del Miralfiore, pregiudicato, conosciuto e temuto dai tossicodipendenti che frequentano il lato oscuro del parco. Ieri è stato rintracciato dagli uomini della squadra mobile della polizia di Pesaro e accompagnato al centro di permanenza per il rimpatrio in attesa della sua prossima espulsione in Nigeria. E’ stato denunciato ieri nel corso di un controllo disposto dal Questore di Pesaro e Urbino perché si trovava in possesso di un coltello. "GiagaGiaga", questo il nome di battaglia con cui il 34enne si fa chiamare all’interno del perimetro del parco e non solo, è stato individuato ieri al Miralfiore: era già sottoposto a foglio di via del Questore e divieto di dimora a Pesaro emesso dal Tribunale a seguito di rapina aggravata. L’uomo è stato rintracciato nel corso di alcuni controlli al parco diventati ancor più serrati all’indomani del tragico ritrovamento, il 21 giugno scorso, del corpo senza vita di un 44enne pesarese proprio all’interno dell’area dove, anche alla luce del sole, avvengono quotidianamente spaccio e assunzione di stupefacenti.

Il 34enne individuato ieri dagli agenti di polizia è noto per essere un punto di riferimento per i tossicodipendenti che frequentano il sottobosco e sospettato di essere dedito al traffico di stupefacenti. In precedenza, nel febbraio scorso, era stato arrestato per rapina aggravata nei confronti di un connazionale. Lo aveva picchiato per poi sottrargli soldi e telefono. Tra le denunce anche quella per lesioni nei confronti di una donna incinta e nei confronti di un altro connazionale. L’individuazione e la prossima espulsione del 34enne è un altro tassello importante nella direzione di garantire ordine e sicurezza all’interno del Miralfiore. All’indomani del vertice in Prefettura per discutere del tema è inoltre emersa la necessità di installare delle telecamere e di ripristinare la recinzione divelta.

Lo spaccio all’interno del perimetro del parco richiede misure di contrasto incisive. In una nostra inchiesta di marzo ci eravamo addentrati nel boschetto tra via Solferino e via Cimarosa e avevamo trovato siringhe e numerosi segni della presenza abituale di tossicodipendenti e spacciatori. Dopo il ritrovamento del 44enne senza vita, dieci giorni fa, eravamo tornati segnalando che nulla era cambiato.