ROBERTO FIACCARINI
Cronaca

Base Popolare, caos in chat: "Favoritismi familiari"

Scontro interno al partito dopo l’incontro di mercoledì con Acquaroli. Spacca sotto accusa anche per il ruolo del genero. Ecco i messaggi di fuoco.

Gian Mario Spacca, ex governatore e “patron“ di Base Popolare, e il genero Andrea Castellani

Gian Mario Spacca, ex governatore e “patron“ di Base Popolare, e il genero Andrea Castellani

"Mi pare che stia emergendo con grande evidenza una problematica più confacente a un ufficio di collocamento di stampo familiare già visto in altre componenti politiche rispetto a regole innovative sul piano etico e morale". L’attacco è di quelli pesanti ed è rivolto a Base Popolare, il partito di Gian Mario Spacca e Raimondo Orsetti. E sapete chi le scrive queste cose? Uno di loro. E’ il vice coordinatore Aristide Corazzi, anconetano. E’ stato lui ad accendere la miccia nella chat interna del partito dopo l’incontro di mercoledì con il governatore Francesco Acquaroli, quello disertato dall’altro candidato alle Regionali, Matteo Ricci. Dalla miccia al fuoco, il passo è stato breve. Sono volati gli stracci, insomma, e il solo fatto che la chat di whatsapp abbia cominciato a girare ovunque la dice lunga sul clima che regna dentro il partito dell’ex governatore. Tutto è iniziato dopo la pubblicazione del comunicato stampa, contestatissimo, relativo al confronto con Acquaroli. "Urge un chiarimento – ha aggiunto Corazzi – perché Ancona con questi chiari di luna saluta e ossequia". E subito sotto, la risposta di Mauro Giustozzi: "E Macerata segue...". Corazzi rincara: "Ora aspetto Fermo e Pesaro, non c’è dubbio anche Ascoli".

Quando Corazzi parla di ufficio di collocamento di stampo familiare, c’è da credere che si riferisca ad Andrea Castellani, che è il coordinatore provinciale di Ancona, ma soprattutto è il genero di Gian Mario Spacca. Il fatto che per lui il suocero-ex governatore voglia un posto al sole è abbastanza chiaro, ma pare non troppo apprezzato nelle fila di Base Popolare.

Nella chat, Spacca è subito intervenuto per assecondare le richieste della fronda che chiedeva un chiarimento. "Perfettamente d’accordo – ha scritto –. Urge un chiarimento nel rispetto dei valori e delle regole che ci siamo dati. E comunque mi sembra masochistico – ha aggiunto – trasformare un bel pomeriggio di vero confronto politico e di alte riflessioni in una specie di disfatta politica quasi fosse stata la partita dell’Inter".

Il maceratese Giustozzi ha raccolto l’assist calcistico: "Senza palla, difficile giocare... e chiarire. Complimenti a chi l’ha scritto (il comunicato, ndr) – ha affermato ironicamente Giustozzi –. Peccato non renda minimamente conto della sostanza vera di quanto è avvenuto. Forse perché preparato prima della riunione come lascia pensare il riferimento a interventi di persone che non erano nemmeno presenti. Come esempio di trasparenza e di piramide rovesciata, un bell’esempio davvero". E ancora: "Chiedo che Orsetti informi gli iscritti di quanto realmente accaduto stasera (mercoledì, ndr) e che la direzione regionale venga immediatamente riconvocata per fare le valutazioni che stasera qualcuno ha voluto impedire". Ma anche sulla data della direzione regionale, qualche problema c’è stato.

Insomma, dietro la facciata dell’ecumenismo spacchiano, ci sono i fuochi d’artificio.