Pesaro, 26 novembre 2024 – Gli aveva chiesto 3 bonifici in poco più di venti minuti per oltre 20mila euro. Si era presentato al telefono come un addetto al servizio di sicurezza bancaria. Gli aveva detto che era necessario fare questi bonifici "di prova" per non correre rischi. E lui, un 60enne pesarese, aveva abboccato.
Per fortuna la sua banca, quella vera, si è accorta di movimenti strani sul suo conto e ha tempestivamente bloccato le operazioni.
E’ l’ennesima truffa telefonica, in questo caso rimasta solo un tentativo, di cui si è discusso ieri mattina dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Pesaro. L’imputato, un 40enne foggiano, è stato condannato a 5 mesi di carcere e al pagamento di una multa da 100 euro. Il difensore, tuttavia, ha chiesto e ottenuto dal giudice la sostituzione della pena con lo svolgimento di lavori di pubblica utilità verso la Caritas.
Il primo contatto telefonico "conoscitivo" era avvenuto intorno a mezzogiorno: all’altro capo del filo il 40enne foggiano aveva detto alla sua vittima che aveva bisogno dei suoi dati per migliorare la sicurezza del suo conto. E poi si era rifatto vivo nel pomeriggio dello stesso giorno chiedendogli di effettuare 3 bonifici: uno da 7mila euro, l’altro da 9mila e l’ultimo da circa 4mila.
Alla vittima è stato chiesto di utilizzare anche il telefono della moglie per filmare con l’altro dispositivo i dati che comparivano sul telefono.