
Sembravano immagini di repertorio su disco e feste prima del Covid. E invece è successo martedì scorso. In un club di Vallefoglia. Centinaia di ragazzi e ragazze, di corpi, uno accanto all’altro, abbracciati, faccia a faccia. No mask, no pass, no limits. Come se il virus non fosse mai esistito. Balli proibiti dalle 22 fino a notte inoltrata. Annunciati con tanto di depliant virtuale sui social (due i locali organizzatori, più nome del dj e precisazione che si tratta di “party privato“ per soli maggiorenni - e peccato che ci fossero anche minorenni), col passaparola tra i ragazzi. Il film su “quell’età dell’incoscienza“ è contenuto nelle centinaia di cellulari che hanno immortalato la serata ad alto tasso di divertimento, di libertà da ogni regola minima contro il contagio. E alcuni di quei video sono stati inviati ai giornali. Ma anche alle autorità. Perchè si intervenga e impedisca che possa succedere ancora. Anche perchè il tam tam sul web annuncia che, molto probabilmente proprio questo sabato, ce ne sarà un’altra.
Chi c’era, l’altra sera, racconta di essere entrato nel locale senza alcun controllo.
"Nessuno mi ha chiesto nulla - dice Federico - io e i miei amici siamo andati a a ballare e siamo stati molto bene. Mascherine? Nessuno ci ha chiesto di indossarle o di mantenere le distanze se non ce l’avevamo. Ma cosa volete che succeda! - continua - Si sa che d’estate il Covid ha una carica più bassa e poi ora molti sono vaccinati. Io lo farò appena potrò. Così potrò andare alle feste e a ballare senza che nessuno possa contestarmi nulla".
Ieri, più volte abbiamo provato a chiamare al numero indicato sul volantino dell’evento. Ma non ha mai risposto nessuno. Se effetti ci saranno, in seguito alla serata di martedì, si vedranno tra qualche settimana. O forse anche prima, visto il tasso di contagiosità della variante del momento. "Sì, c’erano i buttafuori - continua Francesco - e tutto è filato liscio. Non è arrivato nessun controllo. Non c’è stato bisogno".
E da Vallefoglia a Pesaro, cambiano i luoghi e i posti, ma le situazioni sono simili. Quello che è successo martedì in quel club, accade anche sul lungomare di Pesaro, nei locali del viale. Dove anche qui centinaia, anzi, migliaia di ragazzi si danno appuntamento. E il rispetto delle regole minime contro il contagio saltano. La guardia si è abbassata. E questo mentre in città, per la Notte delle Candele, si è deciso di chiedere il Green Pass ai partecipanti nonostante l’evento si svolga all’aperto, in spiaggia. Un provvedimento che ha già fatto storcere il naso a molti operatori balneari. "Deroga a quello che stabilisce la legge sul Green Pass - dicono - ma come fa il sindaco a derogare alla norma? Può farlo con una semplice ordinanza? Può sollevarci con un suo atto dall’obbligo di verificare la regolarità dei partecipanti? Speriamo che domani (oggi per chi legge ndr) il Comune dia una spiegazione chiara su come ci dobbiamo comportare. Di sicuro noi non vogliamo fare i controllori".
e. ros.