ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Pesaro, bagnina troppo bella per lavorare. "Vogliono solo maschi"

Il racconto di una nuotatrice 26enne disoccupata

Alice Soldi, quando faceva ancora la bagnina

Alice Soldi, quando faceva ancora la bagnina

Pesaro, 9 aprile 2019 - La vedono forse troppo bella per essere anche brava. Oppure non si fidano a priori delle donne per questo mestiere. Che non è quello di autista di betoniere o di facchino. Lei semplicemente vorrebbe fare a Fano o a Pesaro la bagnina (foto) per la prossima stagione estiva. Eppure titolari di stabilimenti balneari, ristoranti e alberghi con piscina non rispondono nemmeno alle sue richieste. E chi lo fa si limita a dire che per il bagnino di salvataggio si fida solo dei maschi robusti. Lei si chiama Alice Soldi (e-mail: alicesoldi@hotmail.it) , ha 26 anni, di Fano, laureata in biologia e con una grande passione per mare, nuoto e salvataggio.

Perché Alice, oltre ad aver fatto 9 anni di nuoto agonistico, è anche bagnina da tre anni, sa usare il defibrillatore e non ha problemi nel dare soccorso in mare a chi si sente male o sta per annegare visto che ha il brevetto di assistente bagnanti per mare, piscine e acque interne e brevetto Bls-d. Eppure lei perché è una bella ragazza viene regolarmente esclusa. «Per lavorare nella stagione estiva – racconta Alice – sono costretta ad andare a Numana ma con aggravio dei costi per vitto e alloggio. Io vorrei farlo nelle nostre spiagge».

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Ma andiamo per ordine. «Tre anni fa – dice Alice – con il brevetto da bagnina in mano, molto prima dell’inizio della stagione, ero passata da uno stabilimento balneare all’altro dalle spiagge di Fano a quelle di Pesaro, per consegnare il mio curriculum con la speranza di trovare lavoro. Ma quante volte mi sono sentita dire, a volte anche con toni maliziosi e maschilisti, che non assumevano ragazze perché “come fa una ragazza ad andare a salvare un uomo grosso che affoga in mezzo al mare?”.

O altri commenti in dialetto di “una ragazza, anche carina, che distrarrebbe i bagnanti e li farebbe affogare tutti”. Purtroppo non ho trovato questi commenti né simpatici né spiritosi, ma vi ho visto una chiara discriminazione sessuale. Un unico stabilimento sembrava interessato alla mia candidatura – ricorda Alice – e al momento del colloquio in cui chiedevo informazioni tecniche su orari di lavoro, attrezzature e stipendio mi sono sentita rispondere dal gestore: “Se ti truccassi saresti molto più carina”. E poi messaggi sul cellulare che iniziavano con: “Buongiorno principessa…”. Così ho preferito fare la bagnina per tre anni nelle bellissime spiagge della Riviera del Conero – continua Alice – suscitando anche l’attenzione del sindaco di Numana che si meravigliava di come Fano e Pesaro non assumessero ragazze».

«Dopo tre anni – dice Alice – ci ho riprovato: ho inviato 11 curriculum a ristoranti con piscina a Fano e dintorni, ma senza successo. Così, come ogni anno, rassegnata, tornerò a meno di un miracolo a Numana, sapendo che lì il mio lavoro è apprezzato e considerato al pari di quello di un uomo. Perché in acqua non conta la forza fisica, che comunque non mi manca, ma il saper soccorrere bene e saper nuotare ancora meglio». Aggiunge Alice: «Venerdì 12 mi laureo per la specialistica in Ecologia e conservazione della natura a Parma dopo esser rimasta 8 mesi in Paraguay per la tesi sulla sostenibilità dei sistemi agricoli. In estate, in attesa di un lavoro stabile, voglio guardagnare qualcosa facendo la bagnina. Ma non pensavo di dover nuotare così controcorrente anche sulla terra ferma».