REDAZIONE PESARO

Bacino rotto dopo l’investimento, nessun medico se n’era accorto. E l’hanno rimandata a casa

Pronto soccorso di Pesaro, il caso di Loretta. La protesta del marito Germano: “Mia moglie è stata investita da un’auto, portata in ospedale e dimessa subito. Urlava dal dolore e non le hanno fatto la radiografia alla schiena. Ho richiamato il 118 il giorno dopo”

Germano Garbugli, ex carrozziere, originario di Canavaccio di Urbino, da sessant’anni a Pesaro ha raccontato la vicenda che ha coinvolto la moglie Loretta (a sinistra): aveva il bacino rotto, ma nessun medico se ne era accorto

Germano Garbugli, ex carrozziere, originario di Canavaccio di Urbino, da sessant’anni a Pesaro ha raccontato la vicenda che ha coinvolto la moglie Loretta (a sinistra): aveva il bacino rotto, ma nessun medico se ne era accorto

Pesaro, 20 agosto 2024 – “Dobbiamo dimetterla. Non possiamo tenerla qui in ospedale”. “Ma come dimetterla? Mia moglie è stata appena investita da un’auto insieme alla nipotina, ha un dolore alla schiena e la spalla fratturata. Non riesce a muoversi. Fatele almeno i raggi alla schiena”. “No, abbiamo visto tutto. Va rimandata a casa”.

E’ il racconto che ci ha fatto ieri mattina Germano Garbugli, classe 1950, ex carrozziere, originario di Canavaccio di Urbino, da sessant’anni a Pesaro. Ecco cosa è capitato alla moglie Loretta: “Alle 8.15 del 14 agosto è stata investita da un’auto insieme alla nipotina che per fortuna ha riportato lievi ferite. Mia moglie è stata invece scaraventata violentemente a terra. Portata in ospedale a Pesaro, i medici le hanno riscontrato una frattura alla spalla sinistra. Ma lei aveva un dolore terribile alla schiena. Non si muoveva. Mi hanno detto che doveva essere dimessa comunque perché lì non poteva stare anche se insistevo per avere maggiori controlli. Niente da fare. E’ stata riportata a casa ma poteva stare solo a letto. Il dolore atroce per accompagnarla in bagno lo ricordo ancora per le sue urla. Ho richiamato il giorno dopo il 118 per portarla in ospedale. A casa non poteva stare. E’ arrivata l’ambulanza e mia moglie è stata riportata in ospedale. Finalmente le hanno fatto una radiografia alla schiena e si sono accorti che aveva il bacino fratturato. Ma anche il giorno dopo non c’è stato niente da fare”.

“Io ho chiesto di portarla in una struttura per l’assistenza e per fare della fisioterapia come a Galantara – dice Garbugli – ma ancora una volta mi hanno detto di no. Adesso mia moglie è di nuovo a casa tra i dolori, non si può muovere, io ho chiamato un infermiere per aiutarmi ma sono senza parole. Sono venuto qui al ’Carlino’ per denunciare il livello della sanità che abbiamo. Io sono sempre stato un carrozziere, ho rispettato sempre le regole e avevo la certezza che lo Stato esistesse eccome per garantire la sanità a tutti. Invece scopro che una povera donna buttata a terra da una macchina, con fratture in tutto il corpo, contorta dal dolore, senza la possibilità di fare un minimo movimento, può essere rimandata subito a casa dall’ospedale di Pesaro come se fosse sana e tranquilla. Come è possibile arrivare a questo punto?”

ro.da.