Ha ammesso le sue responsabilità. Si è pentito. Ha detto che gli dispiace molto. E che quindi non lo rifarà più. E’ durato circa venti minuti, davanti al gip Giovanni Gasparini, in un’aula del tribunale di Pesaro, l’interrogatorio di garanzia del 19enne di origine nordafricana arrestato venerdì scorso dagli agenti del Commissariato di Fano, con l’accusa di rapina aggravata in concorso.
Il 19enne è accusato di aver rapinato dei minorenni, con l’aiuto di due compici, minorenni anche loro, che avevano rubato soldi alle loro vittime e in un caso un piccolo quantitativo di hashish. Le indagini del commissariato diretto da Stefano Seretti sono durate alcune settimane, i fatti risalgono alla fine della scorsa estate, fino a che la procura ha chiesto al gip e ottenuto a carico del 19enne l’arresto. Gli agenti sono andati a prenderlo nella sua abitazione, nell’entroterra fanese. Quindi da venerdì scorso il 19enne è in carcere, a Villa Fastiggi. Il giovane ieri era accompagnato dal suo avvocato, Andrea Reginelli del foro di Pesaro, oltre che dai genitori, che non hanno potuto assistere all’interrogatorio, ma gli erano vicini, a testimonianza del fatto che la famiglia è onesta e ci tiene a rimettere in riga il giovane.
Il legale ha chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari, il giudice ancora però su questo non si è espresso. Il 19enne sta frequentando una scuola superiore a Fano e quest’anno punta a diplomarsi. L’episodio che gli viene contestato è quello in cui in un parco della città minacciando un gruppetto di minorenni si fa dare con la forza sia un po’ dell’hashish che i ragazzetti si stavano fumando sia il portafogli di uno di questi, da cui estrae dei soldi e se li prende. Secondo la procura i fatti sono anche altri, e alcuni potrebbero essere stati non denunciati dalle vittime.
Nessuna delle vittime è mai stata picchiata dal terzetto, ma le minacce che il 19enne e i suoi due complici mettevano in atto erano, secondo l’accusa, molto esplicite e aggressive.
ale.maz.