ALICE MURI
Cronaca

Aziende in affanno. Dalla Biesse in giù: "Cassa integrazione, richieste ogni giorno"

I sindacati: "In alcuni casi hanno finito anche il monte ore a disposizione e quindi si ragiona purtroppo su ridimensionamenti definitivi. Il problema riguarda molte piccole imprese, che sono l’85% in provincia".

Il settore della metalmeccanica, che solo nella provincia di Pesaro e Urbino, conta circa 13mila lavoratori è uno dei più rappresentativi del nostro territorio e quello che soprattutto in questi mesi sta subendo una delle crisi più importanti degli ultimi anni. "Il quadro è drammatico – dice Paolo Rossini, segretario provinciale della Uilm –. Numerose sono le richieste di cassa integrazione che riceviamo dalle aziende e purtroppo, in qualcuna di queste, quelle utilizzabili e a disposizione sono finite, quindi stanno iniziando a ragionare su quelli che potrebbero essere ridimensionamenti definitivi, con conseguente riduzione e licenziamento del personale".

Aggiunge il segretario di Fim-Cisl Marche, Mauro Masci: "Ci sono diverse situazioni che nel settore metalmeccanico ci preoccupano – dice –. Tra queste la prima tra tutti è quella che riguarda la più grande azienda del territorio, cioè la Biesse, ma anche tante piccole aziende che sono in difficoltà. Bisogna considerare che in provincia, il comparto della metalmeccanica è formato per l’85% di aziende che sono al di sotto dei 50 dipendenti e di questo, circa il 90% sono sotto i 10 dipendenti. Stiamo parlando di realtà molto piccole, per cui è di fondamentale importanza rinnovare il contratto nazionale, garantire ai lavoratori salari equi e mantenere il potere d’acquisto di maestranze e famiglie. Sappiamo che storicamente i metalmeccanici sono gli apripista di tutti i settori per il rinnovo dei contratti e negli anni i rinnovi hanno portato i lavoratori del comparto ad avere anche aumenti salariali in linea per un recupero rispetto all’inflazione. L’attuale chiusura di Federmeccanica alle richieste che abbiamo presentato – aggiunge – rappresenta quindi una doppia criticità, sia per i metalmeccanici che anche per tutti gli altri comparti ed è una cosa che non possiamo permettere. Bisogna sottolineare tra l’altro che a fine dicembre, Federmeccanica ha incontrato nella sede di Confindustria gli imprenditori pesaresi che sono stati chiamati a raccolta proprio per enfatizzare il conflitto per il rinnovo del contratto".

Anche Marco Pazzaglini, segretario provinciale Fiom-Cgil parla del momento difficile del settore della metalmeccanica: "Ogni giorno – dice – riceviamo decine di Pec da parte delle aziende per la richiesta di attivazione di cassa integrazione. Stiamo monitorando la situazione che è davvero molto complessa e a tutto questo si aggiunge ora per i metalmeccanici la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, che non fa che peggiorare un quadro già molto difficile".

ali.mu.