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Azienda per i servizi alla persona a San Costanzo: ok del Consiglio, ma l'opposizione non ci sta

Il Consiglio Comunale di San Costanzo ha approvato l'istituzione dell'Asp (Azienda per i Servizi alla Persona), ma con il voto contrario di tutti i membri di minoranza. Questi hanno espresso preoccupazione per l'operazione tecnico-amministrativa che potrebbe trasformare l'Ambito in un carrozzone clientelare.

La proposta d’istituzione dell’Asp (azienda per i servizi alla persona) ha incassato anche il ‘sì’ del consiglio comunale di San Costanzo, ma col voto contrario di tutti i membri di minoranza: Margherita Mencoboni di ‘Alternativa Civica – Il Centrodestra per S. Costanzo’, Nicoletta Carboni di ‘Coraggio per Cambiare’ e Domenico Carbone ed Ermenegildo Bevilacqua del ‘Gruppo misto’, autori di una nota congiunta: "E’ un’azienda che nasce nel peggiore dei modi, tra poca condivisione e troppi interrogativi. Tutto il percorso della costruzione è stato blindato, con la volontà di chiudere la questione entro il 2023".

"Come mai tutta questa fretta di aprire la nuova azienda a gennaio 2024, quando a giugno si voterà in 6 comuni su 9 dell’Ambito Sociale?" domanda Mencoboni, che aggiunge: "E’ una grave scorrettezza istituzionale nei confronti delle future giunte, perché le decisioni adottate oggi dai consigli comunali vincoleranno l’azione politica dei futuri consigli e dei nuovi esecutivi. Altra grande criticità è che, secondo la Legge 117, Ambito 6 e associazioni del terzo settore avrebbero dovuto sedersi intorno allo stesso tavolo fin dall’inizio, mentre la partecipazione si è ridotta alla fase di ricognizione delle specifiche necessità. Spero che la costituzione dell’azienda non si riduca ad una semplice operazione tecnico-amministrativa tale da trasformare l’Ambito in un carrozzone clientelare al servizio dei politici, anziché dei cittadini".

Carbone incalza: "Il sindaco si lamenta dell’atteggiamento della maggioranza di Fano nella gestione di Aset, ma senza pensarci un attimo ha deciso di cedere il passo su tutta la linea anche sul sociale. Ora il nostro Comune all’interno dell’assemblea dei sindaci vede il suo voto valere come quello di Fano; una volta istituita l’Asp Fano avrà un voto ponderato pari a 70, mentre noi solamente a 2. Inaccettabile!" Chiude la Carboni: "Tutta la situazione ha dell’incredibile. In 4 anni di incontri noi non siamo mai stati resi partecipi. L’Ambito Sociale funziona bene. Arrivare a questa azienda a pochi mesi dalle elezioni è grave e ingiustificato".

s.fr.