BENEDETTA IACOMUCCI
Cronaca

Avvisi pazzi per i bolli non pagati. Recapitate migliaia di notifiche: "Ma il ritiro è un’impresa"

La Regione ha appaltato il servizio a una società privata sconosciuta e impossibile da contattare "Non c’è nemmeno l’indirizzo del deposito. E ci addebitano pure i soldi per la consegna". Proteste

L’ufficio, in strada della Campanara 3/1, dell’agenzia Post & Service Group per il ritiro delle raccomandate

L’ufficio, in strada della Campanara 3/1, dell’agenzia Post & Service Group per il ritiro delle raccomandate

Pesaro, 29 agosto 2024 – Avvisi recapitati senza indirizzo per il ritiro. Numeri telefonici come un labirinto senza via d’uscita. Un ufficio, finalmente individuato, in mezzo al nulla, con un solo operatore alle prese con una fila di persone fondatamente inferocite. E’ questo il problema in cui sono incappati migliaia di marchigiani e tra loro tantissimi pesaresi, che nei giorni scorsi si sono visti recapitare un avviso da parte di una società che informava loro della giacenza nei loro uffici di un avviso giudiziario che li riguardava. Il problema è che non si faceva riferimento né al tipo di avviso in questione, né all’indirizzo fisico nel quale ritirarlo.

In tanti hanno cominciato a chiamare i numeri telefonici a fatica recuperati, dove una voce elettronica li rimandava sempre a un inesistente "indirizzo indicato nell’avviso". Sono state inviate diverse email all’agenzia incaricata del deposito (la Post & Service Group, con sede a Modugno in provincia di Bari), al punto che alla fine – dopo diversi giorni di vani tentativi – ad alcuni cittadini è stato comunicato che un nuovo avviso, stavolta completo delle informazioni necessarie, sarebbe stato recapitato a casa nei giorni successivi. Gli utenti hanno così scoperto, una volta giunti allo sportello in strada della Campanara 3/1, che gli avvisi erano relativi a bolli non pagati. Ma le sorprese non erano finite, come racconta una cittadina: "Io ho sempre pagato 214 euro – racconta –. E’ vero, mi sono dimenticata la scadenza, ma all’Aci mi avevano fatto il calcolo di quanto dovuto tenendo conto delle sanzioni e degli interessi di mora, e mi avevano comunicato la cifra di 239 euro. Quando ho ritirato la raccomandata si parlava di 285 euro ‘al netto delle spese di notifica’. A parte il fatto che mi chiedo quali spese di notifica dovrei pagare visto che mi hanno fatto tribolare una settimana per capire cosa fare. Ma poi, perché questi costi così alti?"

Gli fa eco Massimiliano Nardelli, ex consigliere comunale: "La Regione ha incaricato una società privata che ha cominciato la distribuzione proprio nella settimana di Ferragosto quando i cittadini erano in vacanza o al mare e comunque non a casa". Poi, una volta capito dove recuperare l’avviso, "dopo non agevole ricerca, ci si trova di fronte a degli uffici non proprio preposti al ritiro della posta e riconoscibili solamente dalle lunghe file di cittadini allibiti da questo tipo di organizzazione, con una sola ragazza al banco (peraltro gentile) ed altri due sul retro alla ricerca disperata delle raccomandate. Le domande, a questo punto, nascono spontanee. Primo: era proprio necessario eseguire queste notifiche la settimana di Ferragosto quando anche l’Agenzia delle Entrate sospende ogni comunicazioni? Secondo: un ente pubblico, in questo caso la Regione Marche, prima di affidare una mole di notifiche di questo tipo (si parla di circa 19mila raccomandate) a una società di posta privata non dovrebbe preoccuparsi di accertare il tipo di organizzazione di queste società sul territorio?"