Autovelox di Cagli: "Le multe vanno annullate"

Ad affermarlo è l’ex deputato della Lega Luca Paolini che rivela: "L’impianto è stato montato in un posto non autorizzato da Anas"

Autovelox di  Cagli:  "Le multe vanno annullate"

Autovelox di Cagli: "Le multe vanno annullate"

"L’autovelox di Cagli è illegittimo". Lo afferma l’ex parlamentare ed avvocato Luca Paolini che ha inviato una circonstanziata nota a varie autorità su quanto afferma di aver scoperto e con ipotesi di rimborsi per i tanti multati. "L’autovelox di Cagli, a mio avviso – afferma Luca Paolini - è totalmente irregolare, perché realizzato circa 3035 metri dal punto in cui l’Anas lo aveva autorizzato e, per di più, non in rettilineo, come prevedeva il progetto dello stesso Ufficio Tecnico del Comune di Cagli, ma in curva. Ho fatto questa incredibile scoperta solo nei giorni scorsi e l’ho già comunicata a Prefettura, Anas, Comune e Polizia Stradale, allegando le prove di quanto affermo, chiedendo accertamenti formali ed eventuali provvedimenti di competenza. Ma andiamo con ordine: in tutti i verbali, documenti, nel progetto e, soprattutto, nella autorizzazione Anas, c’è scritto che il velox è sito al km 238+650 della SS3 Flaminia. Preparando una memoria difensiva per uno dei vari ricorsi che sto patrocinando – continua Paolini – ho riguardato un video di un anno fa, e notato un dettaglio che, finora, mi era sfuggito: il cartello che indica la distanza di 150 metri dal dispositivo, non coincide con la ettometrica Anas 238+500 , come, invece, avrebbe dovuto. In altre parole – continua Paolini –se il ’velox’ fosse stato davvero al km 238+650, il cartello dei 150 metri doveva trovarsi in corrispondenza della ettometrica 238+500. Invece, è molto più avanti! Li per lì ho pensato ad un errore nel posizionamento del cartello. Anche perché mi pareva impossibile che, in oltre un anno dalla attivazione, nessuno si fosse accorto della cosa. Così sono andato ad esaminare i documenti che, su mia istanza istruttoria, il Giudice di Pace aveva ordinato al Comune di Cagli di depositare in atti. E qui ho fatto una scoperta ancora più incredibile: non solo nel progetto dell’Ufficio Tecnico del Comune, il velox era effettivamente previsto al km 238+650, ma anche dalle immagini delle tavole orto fotometriche e dal ’rendering’ si vedeva chiaramente che doveva essere collocato in rettilineo e non in curva. Mi sono poi recato sul posto e misurato fisicamente le distanze. E’ risultato che il cartello dei 150 metri è circa 3840 metri più avanti della ettometrica 238+500, e il ’velox’ circa 2530 metri oltre dal punto in cui era stato progettato, ma, soprattutto, dal punto dove era stato autorizzato da Anas, al km. 238+650, con lettera prot. Cdg 766815 del 01.12.2021! Ulteriore conferma è derivata dalla constatazione che il dispositivo si trova a circa 56 metri dalla ’ettometrica 238+700’, e non 2530, come avrebbe dovuto essere se il ’velox’ fosse stato realmente al km. 238+650. Stante la rilevanza pubblica della vicenda, ho informato le Autorità sopra indicate, chiedendo loro di procedere a formale accertamento dei fatti ed alla eventuale adozione di provvedimenti di rispettiva competenza. Conseguenze della scoperta: a mio avviso, un velox installato in totale, oggettiva e macroscopica difformità dalla autorizzazione Anas, dal progetto stesso, e da un ’rettilineo’ a una curva è illegittimo e deve essere immediatamente spento e sigillato. Quanto i verbali già emessi ci sono tre situazioni: 1) quelli non ancora pagati o notificati, potrebbero (anzi, a mio avviso, dovrebbero) essere annullati in autotutela dal Comune 2) Quelli opposti innanzi a Giudice di Pace o Prefetto, potrebbero essere annullati, sempre in autotutela, con conseguente accoglimento automatico dei ricorsi pendenti, con spese compensate. 3) il problema più grosso sorge per quelli già pagati. Generalmente vale la regola chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammc’ o’passato ma potrebbero esserci altre possibilità, non semplicissime da attuare, che sto valutando con il supporto di un collega esperto di casi del genere".

Mario Carnali