ROBERTO DAMIANI
Cronaca

L’autovelox di Cagli è da record: incassa come Bologna

Pesaro, in 11 mesi il comune ha raccolto 3 milioni e 600mila euro: un quarto di Milano. ‘Strage’ sulla Flaminia: il limite è di 70 kmh. Proteste: "Fuorilegge". Ma il disavanzo di bilancio è stato sanato

Cagli (Pesaro), 10 agosto 2023  – Un autovelox tarato a 70 km/h sta facendo ricco un piccolo comune di 8mila abitanti, tra Marche e Umbria. E’ Cagli, posizionato sulla Flaminia, la strada per Roma. Nel 2019, era finito in disavanzo tecnico per 608mila euro trattando con lo Stato un rientro in 16 anni. E’ già tutto sanato. Nel 2022, ha chiuso il bilancio con un utile di 1.941.353 euro dopo aver incassato 3 milioni e 150mila (il conto finale per le multe arriva a 3 milioni e 600mila euro) grazie alla macchinetta che fotografa gli eccessi di velocità.

L'autovelox di Cagli (Pesaro) e il sindaco Alberto Alessandri, 61 anni
L'autovelox di Cagli (Pesaro) e il sindaco Alberto Alessandri, 61 anni

E’ stata posizionata in una semicurva mentre nel progetto di installazione era in rettilineo. Anas, proprietaria della strada, ha detto che va bene ugualmente (si ritaglia un terzo degli incassi), anche la Prefettura è d’accordo, mentre per gli automobilisti si tratta di una trappola: "La curva inganna e non si vede".

Volendo fare paragoni, Bologna nel 2022 ha incassato da tutti gli autovelox 4 milioni, Ancona la metà di Cagli, 1 milione e 700mila così come Rimini. Ma a Cagli potevano fare anche di meglio. Il meccanismo ha "funzionato" solo 11 mesi perché qualcuno l’estate scorsa, tra luglio e agosto, ha abbattuto i cartelli di avviso del controllo posti a 150 metri mettendolo fuori legge l’impianto. Senza la segnaletica verticale, le multe sono nulle. Se fossero state regolari, il tassametro sarebbe salito di un probabile altro milione.

Il sindaco Alberto Alessandri, lista civica, dice: "Non ci dormo la notte. E’ un picco che non potevamo prevedere. Noi l’abbiamo messo solo per diminuire gli incidenti, calcolando un incasso massimo di 120mila euro l’anno tanto da fare un affidamento diretto alla Labconsulenze tramite ’mepa’. Invece sono arrivati 3 milioni. Non è colpa nostra. Ma se si rispettano i limiti, non si paga niente. Con quei soldi ci mettiamo a posto tutte le strade del paese".

Luca Paolini, avvocato, ex deputato della Lega, c’è rimasto impigliato ed ha voluto capirne di più: "Quella macchinetta, la Kria Texspeed v2, a mio parere, è posta in maniera irregolare. L’autorizzazione di Anas parla di posizionarla al km 238+650 lungo il rettilineo mentre è stata fissata al km 238+692, in curva. E’ dunque irregolare, fuori da ciò che è stato autorizzato. Multe da annullare. Inoltre la Prefettura ha imposto che si dovesse posizionare dal km 238 ma in località Rio Secco dove da due corsie si passa a quattro corsie. E’ tutta da un’altra parte". Continua l’ex deputato Paolini: "E non si pensi che gli incassi si fermino a 3 milioni e 150mila euro. Saranno il doppio perché se le cause in corso davanti ai giudici di pace dovessero esser rigettate, sarebbe un conto stratosferico. Più che alla sicurezza qui si fa cassa".

La delibera di affidamento alla Labconsulenze di Cosenza era stata fatta alla fine del 2021 dal comune di Cagli con un noleggio a forfait di 131mila 394 euro per due anni. Essendo saltato il banco delle previsioni, è necessario rifare la gara d’appalto per il nuovo autovelox calcolando un valore di circa 3 milioni di euro annui, "...per gestire 50mila verbali, di cui 3000 all’estero, ipotizzando 300 ricorsi al prefetto, 300 al giudice di pace e 100 ricorsi al tribunale".

Vincerà chi saprà offrire un’adeguata armatura legale a questa onda d’urto incassando per l’incombenza 7 euro più iva ogni verbale inviato. Si sono presentate 5 ditte. Ma non vince chi offre di meno. Per l’80 per cento dell’appalto, la spunterà chi gestirà meglio la "trincea". Dice il sindaco: "Non si possono fare paragoni con Bologna. Il loro autovelox c’è da tanto tempo, e la gente lo sa. Noi ce l’abbiamo da poco, quindi c’è un certo effetto sorpresa per l’automobilista". Già, alla fine è una questione di tattica.