ALESSANDRO MAZZANTI
Cronaca

Pesaro, la rivolta degli autisti di bus: "Noi, ostaggi dei baby bulli"

Clamorosa lettera al Prefetto dei conducenti della Bucci: "Siamo vessati dai branchi di ragazzini, intervenga prima che sia tardi"

Un mezzo della Bucci: a certe ore gli autisti non guidano più tranquilli

Un mezzo della Bucci: a certe ore gli autisti non guidano più tranquilli

Pesaro, 13 novembre 2021 - Presi in giro dai branchi di ragazzini, minacciati con le pistole, costretti a veder gli autobus vandalizzati e gli altri passeggeri disturbati senza poter intervenire. Chiedono aiuto alle forze dell’ordine, ma queste spesso sono troppo lontane, e quando arrivano è tardi. Sono gli autisti della linea Bucci, che all’ultimo episodio - uno di loro che si vede sparare con una pistola ad aria compressa, e sente il pallino che sbatte nel vetro del bus – hanno detto basta ed hanno scritto una lettera al prefetto, Tommaso Ricciardi. Il messaggio è chiaro: non ce la facciamo più a fronteggiare le orde dei giovanissimi che sui bus la fanno da padrone, il prefetto intervenga per interrompere questa escalation di minacce e di violenza nei nostri confronti, prima che sia tardi. Perché questi episodi, concludono i sindacalisti che danno voce agli autisti della Bucci, "purtroppo stanno diventando “routine”", e il comportamento di queste bande "sta diventando sempre più offensivo (sanno che non verranno in nessun modo perseguiti): noi autisti non riusciamo più a svolgere il servizio in tranquillità come la guida richiede".

Quasi due pagine scritte. In cui vengono riferiti, con precisione, gli episodi che hanno portato a questa clamorosa richiesta pubblica di aiuto. Si parte dal più grave. Il 2 novembre scorso, linea in partenza da Bivio Borzaga delle 19.15 quando l’autista chiede il biglietto a un ragazzo che sale sul bus, "ricevendo in cambio invettive verbali". Lo stesso autista, durante il viaggio, grazie alla telecamera interna, si accorge che uno di questi ragazzi ha una pistola. Chiama i carabinieri, la pattuglia arriva alla fermata di Urbania dopo che il ragazzo era sceso. Il bus riparte, e giunto nella circonvallazione, lo stesso ragazzo di prima punta la pistola verso il conducente e spara. E’ una pistola ad aria compressa, ma l’autista si impressiona, gli mandano un collega per affiancarlo e fargli finire il servizio".

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Altro episodio, qualche giorno prima. Zona Campus, Pesaro. Un gruppo pretende di salire con un altro gruppo di amici, nonostante non sia possibile, senza violare le norme anticovid sull’affollamento del mezzo. L’autista chiama la polizia locale, che arriva, uno degli agenti tira giù un ragazzo, mentre questi vuole salire per forza, "e il mio collega – racconta Paolo Dolfi, autista Bucci da 25 anni – si è sentito dire che gli aveva tirato un pugno, ed è stato denunciato, quando in realtà non gli aveva tirato nessun pugno". Altro punto critico, scrivono i sindacalisti Bucci, la Linea Verde” in partenza da Urbino alle ore 19:05 "nella quale tutte le sere, soprattutto il sabato, ci troviamo a dover intervenire per chiedere a un gruppo di ragazzi residenti a S. Angelo in Vado – Bivio Peglio ed Urbania, che poi trasloca nella linea 15 diretta a Lamoli, di rispettare gli altri passeggeri e di noi stessi autisti, pregandoli di indossare la mascherina, di non urlare e di non mangiare e bere all’interno dell’autobus. Ma trovandoci soli, otteniamo l’effetto contrario con il gruppo che ne approfitta per amplificare il disagio. Ogni volta che ci permettiamo di controllare i biglietti, di chiedere di indossare correttamente la mascherina o di stare composti al proprio posto senza appoggiare i piedi sui sedili, di non disturbare gli altri passeggeri, non abbiamo nessun risultato. E’ capitato anche che ci siano stati danneggiamenti ai mezzi, da noi denunciati. A volte siamo stati costretti anche ad interpellare la forza pubblica, ma i risultati sono stati inconsistenti o addirittura negativi visto che mai è stata presa posizione verso queste persone. Questi ragazzi si sentono quasi “intoccabili”".

L’aiuto che chiedono gli autisti? Agenti o carabinieri in borghese che inizino a denunciare i più esagitati, e stewart che controllino, al posto degli autisti, il rispetto delle norme anticovid. La lettera è scritta, dicono loro, "ora attendiamo la risposta dal prefetto e dalle forze dell’ordine".