
Il servizio di raccolta rifiuti costa ai Comuni della provincia 140 milioni annui
Pesaro, 29 aprile 2024 – Solo 4 Comuni su 51 hanno detto "no, così non va bene per niente. Non potete aumentare la tassa dei rifiuti fino al 14 per cento in due anni. Non è giusto. Le famiglie non possono pagare così tanto". E’ il clamoroso retroscena avvenuto il 19 aprile scorso nell’assemblea d’ambito tra i Comuni della provincia chiamati a decidere sulla tariffa Tari per gli anni 2024 e 2025.
La disposizione di Arera (l’autorità di regolazione per l’energia) era semplice: si può arrivare ad un aumento fino al 9,7% annuo ma non è certo obbligatorio. Si poteva optare anche per un aumento minimo del 3%. L’assemblea d’ambito (Ata) ha proposto all’inizio ai Comuni, su richiesta di Mms e Aset, un 6,6% annui poi ha fatto lo sconto arrivando al 5.6% sia per il 2024 e ad un altro 5,6% di aumento per il 2025 che verrà calcolato anche sul rialzo ottenuto per quest’anno arrivando a toccare con facilità il 14 per cento di aumento complessivo.
Ma se tutti hanno applaudito, il sindaco di Sant’Angelo in Vado Stefano Parri (insieme ai colleghi dei soli comuni di Mercatello sul Metauro, Gabicce Mare e Gradara) ha protestato dicendo che non era accettabile un aumento biennale di questa portata slegato dall’inflazione che è molto più bassa. Ecco cosa dice: "Ho votato contro perché non è giusto. L’aumento poteva essere del 6.6 per cento nel biennio, dunque spacchettato, ossia il 3,3 per cento annuo. Invece no, non è stato accettato. Poi vedo che Marche Multiservizi, su un valore della produzione tra rifiuti e altro di 140 milioni, ha un margine di incasso lordo di oltre il 30 per cento pari a 36 milioni di euro. Ma quale azienda – dice il sindaco Parri – quale società si ritaglia un margine enorme di questo tipo? Nella realtà i margini sono del 5 per cento, non del 30%. Poi ci meravigliamo che gli utili di Marche multiservizi siano sempre alti, pari a 12 o 15 milioni da dividere per la metà con Hera e per il resto tra noi Comuni. Al mio territorio, il ritocco comporta un aumento di 60mila euro che va pagato comunque e ho 130mila euro di insoluti".
Per diluire gli aumenti, si punta a cercare gli evasori . Dicono gli assessori Ferraro e Faroni del comune di Montelabbate: "Marche multiservizi e Aset dopo la nostra richiesta hanno proposto il 5,6% di aumento, e questo è stato votato da quasi tutti.
Ma a Montelabbate l’aumento sarà più contenuto e questo lo si deve al recupero, nel solo 2023, dell’evasione Tari che è stato di 117.000 euro (sanzioni ed interessi esclusi), grazie al buon lavoro degli uffici e di Aspes che, oltre ad aver scovato evasori totali, cioè utenti che non avevano mai pagato la Tari, hanno appurato che ci sono state anche aziende che avevano fatto una errata comunicazione in merito alla distribuzione dei locali tra uffici e locali produttivi, che hanno una Tari diversa, recuperando così somme importanti. Quindi nonostante il rialzo della Tari del 5.6% annuo, l’aumento della base imponibile consento di mantenere l’aumento 2024 fermo all’1,66%".
Anche a Gabicce mare, grazie alla scoperta degli evasori e dunque all’allargamento della platea di chi paga, l’aumento non dovrebbe incidere più del 3 per cento annuo.