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Aumentano i cani abbandonati ma pure le adozioni

Il nostro viaggio al ’Melampo’. C’è disperato bisogno di aiuto. Sono più di ottanta i piccoli amici attualmente ospiti della struttura comunale

Aumentano i cani abbandonati ma pure le adozioni

Cinque cucciolini di cane sono stati trovati abbandonati pochi giorni fa nelle campagne di Falcineto: pieni di rogna e parassiti intestinali. "Erano ridotti come dei cenci - racconta Cecilia Tornimbeni, responsabile del canile comunale Melampo che li ha accolti -. Ora hanno superato sia il problema dermatologico che i problemi intestinali, hanno fatto il primo vaccino e a breve usciremo con gli appelli per cercare nuove famiglie. Essendo una taglia medio piccola confidiamo che per tutti ci sia presto richiesta di adozione".

Con loro salgono ad otto, in questi primi tre mesi dell’anno, gli ingressi in struttura (gli altri 3 sono rinunce, nessun caso di randagismo), un numero altissimo considerato che in tutto il 2023 erano stati 13. Ma anche le adozioni sono proporzionalmente in aumento, con 7 cani già affidati dall’inizio dell’anno e un altro in fieri (nel 2023 erano state in tutto 16). Tra queste c’è la bella storia di Rossella, una cagnolina di quasi 13 anni, adottata qualche settimana fa. "E’ arrivata da noi a 8 mesi con dei cuccioli - racconta la Tornimbeni - che sono stati quasi tutti adottati. Lei invece è rimasta in canile senza che nessuno si sia mai accorto di lei, sia per la taglia media sia perché nell’immediatezza non era uno di quei cani socievoli e confidenti che cercano subito il contatto con il visitatore. Noi però non ci arrendiamo mai e poco tempo fa abbiamo pubblicato su fb un appello di adozione e in maniera del tutto insperata è arrivato il messaggio di una ragazza che era rimasta colpita dal suo sguardo. E’ stato amore a prima vista". Accanto alla gioia delle adozioni, c’è però la piaga delle rinunce, ovvero delle famiglie che per i motivi più disparati decidono di affidare al canile il proprio animale domestico, di fatto abbandonandolo. "Per il cane cambia poco il modo - spiega Tornimbeni -. Raffaello è qui con noi da quasi un annetto e non si è ancora rassegnato alla nuova vita. Era un cane di proprietà di 7 anni quando purtroppo è stato rinunciato. Era già delicato caratterialmente, timido e con la paura dei rumori e del vento. Ha vissuto in maniera drammatica l’ingresso in canile tant’è che per giorni ha pianto in maniera disperata, raspando con le zampe la platea di cemento del box sperando di farsi un varco per uscire dal recinto, nonostante noi stessimo tanto con lui. E’ arrivato a farsi molto male, danneggiando le zampe". E’ quasi triplicato, negli ultimi anni, il lavoro delle volontarie del canile Melampo. E c’è disperato bisogno di aiuto. Sono infatti 81 i cani attualmente ospiti della struttura comunale gestita dall’omonima associazione. Tra loro tanti "super vecchietti" (over 15 anni), alcuni dei quali "molto problematici", ovvero cani morsicatori che hanno aggredito i proprietari, come Bach il simil pastore tedesco che nel 2022 è diventato tristemente noto come il cane che ha quasi ammazzato il suo padrone nella pineta di Ponte Metauro.

"Caratterialmente è migliorato molto - spiega la Tornimbeni - è molto più aperto, non abbaia e non minaccia più a rete le persone che ormai conosce. Però è ancora gestito a ghigliottina, il che significa che con lui non c’è approccio diretto. Con un cane di 30 chili non è facile. Per un rapporto di vicinanza senza protezioni, senza museruola è ancora presto perchè purtroppo ha dei momenti in cui imprevedibilmente si arrabbia".

Sono solo una netta minoranza, i cani di Melampo con questa problematica. "In canile per evitare che le visite di persone sconosciute li possano stressare, i morsicatori li teniamo in recinti in cui il cancello è dipinto di rosso. Così anche visivamente diamo un segnale ai visitatori che sono cani che non apprezzano la vicinanza e le attenzioni di persone che non conoscono. Di cancelli rossi ne abbiamo 6 al momento".

Tiziana Petrelli