Apecchio (Pesaro Urbino), 1 febbraio 2021 - Si erano dati appuntamento in venti persone a Serravalle di Carda, davanti al ristorante il Poeta. Era sabato mattina 30 gennaio, intorno alle 9. Sarebbero saliti in cima al Nerone per una ciaspolata sotto le direttive di Gianluca Dormicchi, guida naturalistica di professione. Al momento di salire con le auto, la strada era pulita, una pattuglia dei vigili urbani con tre agenti ha chiesto le autocertificazioni ai partecipanti, avvertendo che la legittimità di uscire dal proprio Comune per fare una ciaspolata sarebbe stata valutata dalla prefettura, ipotizzando quindi il rischio di una multa da 400 euro. Messa così, tutti i partecipanti sono andati via. Dice ora Gianluca Dormicchi: "Un ingiusto e brutto episodio che annulla tutte le belle parole spese sull’importanza del turismo di prossimità e della sicurezza dello sport all’aria aperta che in questo periodo dovrebbe sostenere il morale di una nazione piegata dall’epidemia e promuovere la tutela della salute e il benessere psicofisico delle persone.
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Le leggi devono essere rispettate, su questo non c’è dubbio, ma chi le scrive e chi le applica deve rispettare il cittadino, il suo lavoro e la sua libertà che nessuna norma potrà mai cancellare senza essere ingiusta ed illegittima a sua volta. In ogni caso ringrazio chi, nel pieno rispetto delle norme, aveva scelto e deciso di ciaspolare con me in cima a Monte Nerone perché nel loro comune non era possibile fare questo tipo di attività sportiva visto che serve molta neve. Invece, di fronte alla prospettiva di una multa in arrivo, è stato annullato tutto e le persone sono tornate via ancora più demoralizzate. Non voglio dire altro, io sono convinto di essere nel giusto ma se ognuno interpreta la norma a modo suo è la fine".
Dice il comandante della polizia locale Davide Felice: "Io sono un amante della montagna e figuriamoci se non ne apprezzo la bellezza. Ma in questo caso, le colleghe presenti sul posto in servizio anti assembramento dopo quello che era successo 15 giorni fa, hanno chiesto l’autocertificazione per chi era uscito dal proprio Comune. Ma nessuno voleva fornirla. Noi eravamo lì per constatare la veridicità tra quanto dichiarato e la pratica. Non avendo voluto dichiarare nulla, sono andati via. Se avessero dichiarato e poi fatto veramente la ciaspolata non avrebbero avuto nulla da temere".