Aspes, Pieri torna in sella: "Farmacie e Palas: cosa farò"

Chiuse le urne l’ex presidente dell’azienda pubblica è stato riconfermato "Il partito mi aveva chiesto di dare una mano, per questo mi ero dimesso".

Aspes, Pieri torna in sella: "Farmacie e Palas: cosa farò"

Aspes, Pieri torna in sella: "Farmacie e Palas: cosa farò"

Luca Pieri è stato ri-nominato presidente dell’Aspes. Una holding: 43 milioni di fatturato, 140 dipendenti, gestione dei due palasport, l’Arena e Scavolini, 29 cimiteri, 16 farmacie, alcune anche in Romagna, 18 comuni soci tra cui Riccione e Coriano per la riscossione coattiva (chi non paga, ndr) ed anche il 55 per cento di Pesaro Parcheggi.

Finite le ferie?

"Io veramente non sono mai stato in ferie. Non ero operativo ma, diciamo così, comunque presente. Perché poi le telefonate le ricevi...".

Lei è stato eletto alle amministrative e poteva fare anche l’assessore. Ha scelto l’Aspes perché si guadagna di più?

"Ma no, molto, ma molto meno rispetto a un assessore".

Perché allora si è dimesso? Ha detto ‘obbedisco’?

"Per una questione anche di trasparenza verso gli elettori. Potevo anche non dimettermi ma non mi sembrava giusto. l partito mi ha chiesto di dare una mano e mi sono candidato".

Mettiamo gli scarponi sul terreno: primo atto del nuovo presidente Pieri?

"Una campagna anche di sensibilizzazione attraverso le farmacie comunali contro il caldo, per cui metteremo a disposizione delle persone prodotti finalizzati proprio a combattere l’afa a prezzi agevolati".

Passo indietro di una settimana: il torneo di maxi basket. Molti si sono chiesti perché non usare l’auditorium Scavolini per le partite.

"La risposta è semplice: all’interno si sta lavorando per le due opere che sono state programmate per il Rossini Opera Festival. Questa è la ragione".

Quindi la questione che non c’era il parquet perché non c’erano i soldi non è vera?

"Assolutamente una balla, perché il problema non era quello. Se il torneo si fosse organizzato un mese fa e quindi prima che si partisse con il Rof si poteva tranquillamente disputare lì".

Si potrà utilizzare il vecchio palas per lo sport?

"Per manifestazioni ’spot’ (cioè occasionali, saltuarie, ndr) sì, ma per disputare i campionati no, perché vorrebbe dire impegnare il palas tutti i weekend e questo non è possibile".

Perché?

"Perché quel luogo è stato pensato per i convegni, per i concerti e per le convention quindi e soprattutto come motore economico per la città. Con una squadra che disputa un campionato non sarebbe possibile fare programmazione. Basta ricordare quello che è accaduto con la Vuelle quando si era pensato che non sarebbe andata ai playoff, come poi invece avvenne. Un gran pasticcio".

Dica di una anomalia: siete l’unico caso di una società delle Marche che va a gestire servizi in Romagna. Come mai?

"Noi abbiamo invertito la tendenza".

m.g.