"Quando Urbino si renderà conto della fortuna che ha nell’avere tre scuole artistiche così importanti e della valorizzazione che deve attuare per loro, sarà sempre tardi: a parte Roma e Firenze, non ci sono altre città d’Italia ad averne tre così rilevanti".
Le parole sono di Giorgio Londei, presidente dell’associazione Urbino capoluogo, che per dare seguito a una battaglia che porta avanti da tempo, insieme al vicepresidente vicario Ferruccio Giovanetti, ha ospitato ieri nella sede dell’associazione Lucia Nonni, dirigente della Scuola del Libro, una delle tre istituzioni a cui faceva riferimento, con Isia e Accademia di Belle Arti. Liceo artistico che si avvia a celebrare i 100 anni dalla propria fondazione: "Abbiamo radici profonde, in una certa forma la scuola nasce nel 1861, e oggi siamo una realtà ben presente – ha spiegato Nonni –. In un secolo tanto è cambiato, ora per esempio abbiamo cinque indirizzi di studi e non c’è più una didattica trasmissiva, come quando la scuola era una bottega con pochi alunni, ma va personalizzata per questa moltitudine di studenti che vivono in un tempo più complesso. Oggi i docenti devono fornire coordinate culturali, per permettere loro di destreggiarsi tra strumenti moderni (come l’intelligenza artificiale) senza esserne sopraffatti. Rimane però l’obiettivo finale: coltivare la passione per arte, cultura e conoscenza, che rappresenta la radice di ogni futuro. A marzo cominceranno le celebrazioni: una delle mostre, legata all’incisione, sarà patrocinata da Urbino capoluogo e Benelli arte. Li ringrazio per il sostegno".
n. p.