Come ogni anno dopo che le comete si sono librate in cielo, nei giorni successivi, in città, volano pure le polemiche. La Festa dell’aquilone è anche questo. Fa parte del colore che da 69 anni contraddistingue l’evento. A sollevare perplessità su giuria e criterio è Alberto Crinelli, decano dell’aquilone e capo contrada del Monte. Per lui la giuria va rinnovata e vanno rispettate sia le scale che i canoni di voto. "Faccio pure critiche positive - così inizia - perché la festa è anche andata bene, quindi grazie a Urbino Servizi che la organizza e a chi fa la pubblicità, hanno fatto un lavoro buono. Erano presenti invitati da altre città e dall’estero, tutti hanno apprezzato la nostra festa. Qua c’è la competizione e la gara".
Ma allora la sua polemica su cosa si orienta?
"C’è il solito problema sulle valutazioni degli aquiloni tridimensionali e quelli di bellezza piani. Questo si ripete sempre. Come capi contrada, noi ci vediamo e determiniamo delle valutazioni di estetica: cromaticità, forma ed esecuzione. Quindi la realizzazione, e ognuna è diversa. Se queste diciture vengono rispettate, bene, altrimenti succede che vincono solo aquiloni con certi requisiti perché la valutazione va fatta seguendo i canoni. Sennò vengono fuori delle grandi ingiustizie", questo è quanto sostiene Crinelli.
"Durante le riunioni noi ci confrontiamo con la giuria, chiediamo di poter vedere le schede di valutazione, come sono state compilate, ma ci viene risposto che queste sono state buttate via. Ecco, noi ci sentiamo presi in giro. La colpa forse è anche del fatto che si chiamano sempre gli stessi giurati, alcuni di loro sono un po’ anziani e sono lì da anni. Questo porta a usare sempre lo stesso sistema".
Il capocontrada del Monte è fermo su quel che c’è da fare, ovvero "cambiare la giuria. Servono persone nuove, dei giovani, che possono fare valutazioni in maniera più snella, con meno fatica. Se per chi vince il Trofeo città di Urbino si rispetta un canone è più circoscritto, ovvero chi vola più lontano, oggi le polemiche sono scemate. Su quelli di bellezza invece ancora persistono".
Quindi che categorie bisognerebbe considerare?
"Tipo di volo, traino e stabile. Bellezza in volo, dimensioni, originalità ed esecuzione dando a tutti un voto. Solo così e calibrando la scala si ottengono valutazioni giuste e non risultati accompagnati dalla polemica. Poi è ovvio il gusto non si discute ma l’eseguibilità invece sì che ha dei canoni standard. Se non si fa così è inutile avere una scheda da compilare", conclude Crinelli.
Francesco Pierucci