"Buongiorno signora, sono un addetto della Croce Rossa. Suo nipote ha fatto un incidente con la nostra ambulanza tamponandola e, per evitare di compilare il Cid o di ricevere una denuncia, mi ha detto di passare da lei per chiedere i soldi per riparare al danno. Posso entrare?". E’ questa l’ultima frontiera delle truffe agli anziani: il finto operatore sanitario che si presenta a casa con una credibilissima divisa d’ordinanza per strappare soldi e gioielli.
Per questo il Comune di Pesaro, con gli assessori Sara Mengucci e Luca Pandolfi, in collaborazione con la questura e la prefettura, ha avviato la campagna sociale ‘Più sicuri insieme’, per far capire che chi subisce una truffa non deve vergognarsi a denunciare il fatto, ma anzi deve parlarne per evitare che altri cadano nelle stesse insidie.
Attraverso uno video che verrà anche trasmesso nelle sale cinematografiche prima dei film, si vogliono far capire le tecniche più usate dai truffatori: dal più semplice trucco del "sono amico del figlio" al più articolato espediente dell’"incidente", attraverso il quale, fingendosi un rappresentante delle forze dell’ordine, vengono richiesti soldi in contanti per "riparare" ad un danno automobilistico causato da qualche parente.
Da tempo, su questo fronte si sta spendendo il prefetto Emanuela Saveria Greco, rappresentata nella conferenza stampa di ieri dal viceprefetto Antonio Angeloni. "Negli ultimi mesi nella nostra provincia si sta registrando un preoccupante aumento di truffe e tentativi di raggiro ai danni degli anziani – ha detto Angeloni – un fenomeno che non solo priva le vittime dei loro beni, ma colpisce anche la loro serenità e sicurezza. Tutto inizia con una telefonata: un malfattore si finge un carabiniere, poliziotto o finanziere e racconta di una falsa emergenza che coinvolgerebbe un figlio o un nipote. Chiedono di intervenire per “aiutare” il familiare in difficoltà. Subito dopo, alla porta di casa si presenta un complice, spesso spacciandosi per un avvocato, che chiede soldi o gioielli per pagare una presunta cauzione o per offrire assistenza legale. Di fronte a una richiesta sospetta, contattate immediatamente i numeri di emergenza o rivolgetevi a una persona fidata".
"Appena arrivata a Pesaro dissi che uno dei reati più gravi, a mio parere, erano proprio le truffe agli anziani – ha aggiunto il questore Francesca Montereale –. È un reato complicatissimo da contrastare, anche perché i truffatori sono sempre in continuo aggiornamento: un giorno sensibilizziamo su un certo tipo di raggiro e il giorno dopo ce n’è già uno nuovo. Sono state fatte delle grandi operazioni e abbiamo individuato e denunciato moltissimi truffatori, ma purtroppo questo è un reato che non consente l’arresto in flagranza, ma solamente attraverso gli esposti dei cittadini derubati. Per questo non bisogna avere paura di raccontare il fatto, perché solo attraverso le dichiarazioni possiamo evitare che molti altri cadano nella truffa".
Le regole sono poche e semplici, ma di grandissima importanza: non aprire mai la porta di casa a sconosciuti; poliziotti, carabinieri e finanzieri non chiedono mai soldi, come non lo fanno funzionare del Comune, Enel, Marche Multiservizi ed altri enti pubblici; attenzione, inoltre, a non farsi ingannare dall’aspetto rassicurante, poiché i ladri possono avere qualsiasi età, nazionalità e genere; infine, non accettare mai proposte commerciali telefoniche.
Alessio Zaffini