Nelle parole dei discorsi pubblici, quella del 25 aprile è una ricorrenza che unisce tutti gli italiani nel nome della libertà ritrovata in quel lontano giorno del 1945. In realtà è spesso l’occasione per marcare le differenze o per creare solchi tra le varie forze politiche, persino dello stesso “lato“ politico. Quanto meno è ciò che è accaduto domenica scorsa a Urbino con l’evento tradizionale del mattino, al quale l’Anpi ha partecipato assieme al sindaco Maurizio Gambini, quasi contrapposto alla manifestazione pomeridiana, nella quale la stessa associazione dei partigiani e le Sardine Marche hanno celebrato, testuali parole "i valori che la lotta di liberazione ci ha insegnato: l’antifascismo e il rispetto dei diritti di tutti e tutte" invitando all’evento "tutte le associazioni e Partiti politici che si riconoscono in questi valori".
La cosa, oltre che al sindaco, non è andata giù al gruppo consiliare “Uniti per Urbino“ che per ragionamento logico, visto che erano presenti diversi partiti politici, ne ha dedotto di essere stata considerata tra coloro che non si riconoscono in tali valori. Il capogruppo Giorgio Londei e i consiglieri Federico Cangini e Luca Londei hanno fatto notare a tal proposito che molti cittadini hanno espresso loro piena solidarietà per non essere stati invitati.
"Siamo la terza forza politica urbinate con l’11% dei consensi e tre consiglieri" sottolinea Giorgio Londei "perciò è difficile pensare a una dimenticanza, anche se vogliamo pensare così proprio nel rispetto dello spirito del 25 aprile. Un rispetto che mentre gli altri affermavano a parole, noi mettevamo in pratica concretamente come è nel nostro stile, raccogliendo le segnalazioni dei cittadini sul grave abbandono dei cippi commemorativi delle vittime del fascismo, abbandonati, trascurati e ormai illeggibili, e ne abbiamo fatto una immediata interrogazione. Perché è prima di tutto onorando i luoghi della memoria che si onorano i giovani partigiani che hanno dato la vita per questa libertà di cui godiamo oggi. Possiamo solo rammaricarci del fatto che i momenti difficili della storia, anche di quella locale, hanno sempre visto lavorare insieme tutte le forze politiche, come quando il lavoro congiunto di Dc e Pci portò a ben tre leggi speciali per Urbino. Le divisioni attuali non ci porteranno a risolvere i gravi problemi della città, come il drammatico calo degli abitanti che sono arrivati a 13.831 unità, la tutela del lavoro e di aziende produttive come Imab, Benelli e Tvs, come pure il turn over per i giovani nelle pubbliche amministrazioni. Solo la tutela e il rilancio del lavoro, del commercio e del turismo" conclude Londei "salveranno dal declino questa città in cui la manutenzione ordinaria sembra essere l’unica attività. Uniti per Urbino sarà sempre in prima linea per questi valori, che incarnano nei fatti quelli del 25 aprile".