DAVIDE EUSEBI
Cronaca

Annegato a 17 anni a Pesaro: scompare tra le onde, ritrovato senza vita

L’incidente a Sottomonte: gli amici del ragazzo straniero hanno dato l’allarme mentre stavano facendo il bagno con lui. Era venuto al mare da Urbino, dove era ospite di una struttura di assistenza. Vani i soccorsi di bagnino e 118

Il luogo in cui è accaduta la tragedia, nella spiaggia libera vicino a bagni Cocoloco, nei pressi di Fosso Sejore tra Pesaro e Fano

Il luogo in cui è accaduta la tragedia, nella spiaggia libera vicino a bagni Cocoloco, nei pressi di Fosso Sejore tra Pesaro e Fano

Pesaro, 30 luglio 2024 – Sono da poco passate le 16. La spiaggia di Sottomonte, tra Pesaro e Fano, poco dopo Fosso Sejore, è piena di gente, il mare mosso, ma non c’è tempesta: un po’ di corrente e onde che vanno e vengono alte al massimo mezzo metro. Un gruppo di ragazzini extracomunitari tutti minorenni, provenienti da una comunità di assistenza di Urbino, stanno giocando in acqua. Improvvisamente gli amici di un diciassettenne che stava facendo il bagno con loro, lanciano l’allarme: il loro amico non si vede più. Si sentono urla dalla battigia, viene richiamata l’attenzione degli assistenti e poi quella del bagnino di salvataggio che si trova a poca distanza, all’altezza dei bagni Cocoloco, che accorre immediatamente percorrendo in un attimo pochi metri. I ragazzini infatti si trovano nel tratto di spiaggia libera proprio di fianco ai bagni attrezzati. È il panico. Uno del gruppo è scomparso in acqua. Scattano le ricerche.

Il bagnino di salvataggio si porta con il suo moscone a ridosso degli scogli, là dove il mare raggiunge la profondità di due o tre metri e dove la corrente può avere provocato problemi al ragazzino: in mezzo alla scogliera infatti a un certo punto non si tocca più. Le ricerche non sono facili. L’acqua è torbida per via delle mucillagini portate in superficie dal moto ondoso, che la rendono di un colore melmoso. Le onde spingono specie tra una scogliera e l’altra. Improvvisamente qualcuno grida che vicino alla riva c’è un corpo che galleggia. È quello del ragazzino. Le sue condizioni appaiono subito disperate.

Il bagnino di salvataggio si prodiga nei soccorsi, cercando di rianimare con l’adolescente anche con il massaggio cardiaco. Nella zona c’è anche una infermiera. Si chiamano i soccorsi del 118 e arriva la Capitaneria di Porto. I tentativi di rianimare il diciassettenne proseguono a riva per circa mezz’ora, gli uomini della Capitaneria isolano la zona, mentre i bagnanti della spiaggia libera e dei concessionari vicini assistono atterriti da lontano al dramma. Purtroppo per il diciassettenne non c’è più nulla da fare.

Viene avvisata l’autorità giudiziaria. Il cadavere del giovane viene rimosso attorno alle 18 e caricato su un carro funebre, sotto gli occhi sconvolti dei compagni adolescenti e degli assistenti. Rossana C., una testimone, racconta: “Ero al mare ai bagni Cocoloco, ho sentito gridare e ho visto gente correre verso il mare. Alcuni ragazzini extracomunitari stavano giocando in acqua e non vedevano più il loro amichetto. Sono stati attimi terribili, abbiamo pensato che si trovasse in mare, verso il largo, invece a un certo punto il suo corpo è riaffiorato a pochi metri dalla riva. Il bagnino ha fatto di tutto per salvarlo, so che è accorsa anche una infermiera. Poi è arrivata l’ambulanza del 118. Una tragedia”.