Omicidio Fossombrone, Andrea Marchionni: “Chiuso e taciturno, ma impensabile che arrivasse a tanto”

Gli inquirenti cercano di capire cosa abbia scatenato la tragedia, mentre i parenti della vittima forniscono tasselli per arrivare a una verità sulla morte di Marina

Fossombrone (Pesaro), 26 luglio 2023 – Chi lo conosce, quelli che abitano nelle case più vicine alla sua, o hanno avuto in qualche modo a che fare con Andrea Marchionni, lo hanno definito "schivo", "taciturno", "introverso". Per qualcuno addirittura "prigioniero di un mondo tutto suo". Ma mai, aggiungono altri, "avremmo pensato che potesse compiere un atto simile, siamo esterrefatti, sconvolti". "Era un po’ strano" butta lì un altro residente della zona e in bici tira dritto verso la casa della tragedia: "Voglio andare a vedere".

Marchionni al momento era disoccupato. Ma tutti conoscono la sua passione per la pittura. Una passione che coltiva da anni. I suoi soggetti sono l’imitazione-riproduzione di quadri famosi oppure, quando si tratta di paesaggi, di fotografie. Lo testimonia una mostra di sue opere che fu allestita nel 2019 in corso Garibaldi. Aveva realizzato riproduzioni di dipinti celebri come, tra gli altri, Il bacio di Hayez, I bari di Caravaggio e La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer.



Andrea Marchionni, Fossombrone: Chiuso e taciturno, ma impensabile che arrivasse a tanto
Andrea Marchionni, Fossombrone: Chiuso e taciturno, ma impensabile che arrivasse a tanto

Poi c’è quell’altra passione. Quella per la pistola. Una passione per le armi che forse aveva ereditato dal padre, che era un cacciatore e aveva dei fucili. Andrea però ha scelto una semiautomatica ad uso sportivo. Gli inquirenti stanno cercando di capire se abbia mai usato la pistola in qualche poligono di tiro. Prima di impugnarla, ieri mattina, per fare fuoco contro la cognata.

Cosa abbia scatenato nella sua mente il proposito dell’omicidio è l’interrogativo a cui si sta cercando di rispondere ora. C’è chi parla di rapporti non proprio sereni. Forse proprio per il carattere di Andrea. Forse negli ultimi tempi non stava passando un periodo molto tranquillo. Quel suo mondo così chiuso e privato stava rendendo le comunicazioni con gli altri, con l’esterno, a partire dagli stessi familiari, sempre più difficili e complicate. Al punto da arrivare a rendere tesa anche la convivenza con il fratello e la sua famiglia. E soprattutto con Marina.

Ieri mattina Enrico, ascoltato in caserma, potrebbe aver fornito qualche elemento che possa spiegare la molla che ha portato Andrea a sparare e uccidere la cognata. Altri tasselli potrebbero averli aggiunti i parenti della vittima. Si tratta di mettere insieme i vari pezzi per poter arrivare a una verità che possa almeno dire, che abbia un senso o meno, perché Marina è morta e una bimba di tre anni non ha più una mamma.