La caduta e conseguente frantumazione di alcune parti d’amianto da un capannone, a Gadana, preoccupa l’opposizione, che ha presentato un’interrogazione in vista del prossimo Consiglio comunale. Se il materiale finito a terra a causa del vento spirato mercoledì è stato recuperato, restano dei pezzi (integri ma a rischio caduta, in caso di altre forti raffiche) sui tetti dell’edificio e dell’altro capannone lì accanto, dei quali era in corso la bonifica, perciò la minoranza invita il sindaco ad alzare l’attenzione, informando i cittadini di eventuali pericoli.
"Mentre Gambini dice di aver telefonato all’Ast, che siano stati fatti tutti i controlli necessari e che sia stata incaricata una ditta specializzata per incapsulare l’amianto – scrivono i consiglieri –, siamo sicuri che le polveri non si siano diffuse? Perciò abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere una messa in sicurezza urgente e continuare a informare i cittadini, che anche in questo caso hanno dovuto scoprire dalle chat di amici e conoscenti ciò che stava accadendo".
Poi una stoccata alla Regione Marche, "che non ha previsto risorse per la bonifica di amianto, pur essendoci una proposta di modifica della legge del 2020 (presentata dal consigliere Micaela Vitri e dal gruppo del Pd regionale), che estende la possibilità di accedere ai contributi anche agli insediamenti agricoli e industriali, che elimina il tetto massimo fissato a 2.000 euro e aumenta la dotazione finanziaria a 300mila euro (mentre d’altra parte, nella vicina Emilia-Romagna, nel 2023 è stato pubblicato un bando da 4 milioni di euro per lo smaltimento d’amianto a favore delle micro, piccole e medie imprese). Abbiamo quindi sollecitato il sindaco e il Comune a continuare a informare repentinamente i cittadini e in particolare le scuole presenti nella zona, perché, come al solito, ci sono state poche informazioni e non adeguate. Abbiamo sollecitato la richiesta, ai proprietari e alle autorità competenti, di una messa in sicurezza immediata e di procedere a una mappatura dei siti più pericolosi da cui smaltire amianto al più presto, perché si tratta di salute pubblica. Infine, abbiamo chiesto di sollecitare la Giunta regionale a una modifica della legge per prevedere risorse in più per la messa in sicurezza dei capannoni dall’amianto".
n. p.