REDAZIONE PESARO

"Ambito territoriale di caccia: si sposti la sede da Pesaro a Urbino"

Raffaele Bova e Gabriele Sperandio lo chiedono a nome delle loro associazioni

Gabriele Sperandio e Raffaele Bova

Gabriele Sperandio e Raffaele Bova

"Si sposti la sede dell’Ambito Territoriale di Caccia a Urbino". È la proposta che giunge corale dalle due associazioni venatorie Federcaccia e Arcicaccia, per tramite dei due presidenti urbinati Raffaele Bova e Gabriele Sperandio. Ma l’appello di spostare la sede dell’ATC 1, ora a Pesaro, non è una boutade, anzi: ha più che un fondamento, visto che l’immobile sarebbe già pronto ad accogliere gli uffici.

"Varie le motivazioni a favore della nostra proposta, tutte valide: innanzitutto Urbino rappresenta il fulcro territoriale tra tutti i comuni facenti parte dell’ATC PS1, che vanno da Pesaro fino all’Appennino. Infatti nel 1993, quando fu istituito, la sede iniziale era proprio a Urbino; poi dopo un anno fu spostata. In secondo luogo, la sede pesarese situata all’interno del centro commerciale Miralfiore costa all’ente circa 25mila euro all’anno, mentre quella di Urbino ne costerebbe appena milleduecento annui".

Infatti l’amministrazione comunale urbinate si è interessata e pare che abbia trovato un locale in zona Piantata disponibile per il trasferimento degli uffici.

Proseguono Bova e Sperandio: "Con una lettera dello scorso 19 dicembre, il sindaco di Urbino Gambini ha proposto all’ATC una nuova sede, in risposta ad una richiesta indirizzata al comune dallo stesso ATC che minacciava di chiudere l’attuale ufficio decentrato di Urbino, aperto in piazza della Repubblica dal 2019, per la difficile accessibilità degli utenti. Ora questa nuova proposta, decisamente migliore, non solo può evitare la chiusura, ma potrebbe addirittura sostituire del tutto la sede pesarese, con minor spesa. Tra l’altro, ATC non ha mai troppo creduto alle potenzialità dell’ufficio distaccato urbinate, tanto che non ha nemmeno scritto nel proprio sito internet dell’esistenza dello sportello".

Il nuovo ufficio di Urbino, se accettato dall’ATC dopo il parere del Comitato di Gestione dell’Ente, potrebbe essere dunque una rivoluzione sia in termini economici per l’ATC sia in termini di raggiungibilità dai tanti cacciatori dell’entroterra. Chiudono i due presidenti: "Noi ci contiamo e confidiamo in un accoglimento positivo, e in ogni caso ringraziamo l’interessamento del comune di Urbino e del sindaco Gambini che ha saputo dimostrare grande attenzione e sensibilità al tema della gestione faunistica, tema di interesse dell’intera comunità".