
Michele Mariotti parla. Il figlio di Gianfranco, fondatore del Rossini Opera Festival. Parla ai microfoni della Rai dopo che l’Ermione...
Michele Mariotti parla. Il figlio di Gianfranco, fondatore del Rossini Opera Festival. Parla ai microfoni della Rai dopo che l’Ermione da lui diretto ha vinto l’oscar della musica: miglior spettacolo del 2024. Parla e di fatto boccia – senza mai dirlo – l’auditorium Scavolini e chiede di tornare alla Vitrifrigo Arena. Panico in Comune. Al sindaco Andrea Biancani, preso in contropiede scappa un "l’hanno voluto loro". A chi gli sta accanto gli esce dal cuore... "Con Pesaro Mariotti ha probabilmente chiuso". Poi il sindaco chiede time out per rispondere alle parole del maestro che, magari del tutto involontariamente, hanno avuto l’effetto di una critica indiretta al vecchio palas e alla sua costosa ristrutturazione. Considerando anche le numoerose polemiche, queste esplicite, espresse da molti durante il Rof 2024.
Ma cosa ha detto precisamente Mariotti? Ad un domanda specifica sulla Vitrifrigo Arena, che non sarà utilizzata nella prossima edizione, il direttore d’orchestra, che è anche la prima ‘bacchetta’ dell’Opera di Roma, ha risposto al giornalista della Rai Lorenzo Luzzi: "Quel luogo che per anni ha addirittura ospitato due produzioni contemporaneamente offre delle possibilità incredibili. E’ un peccato. Torniamo allla Vitrifrigo Arena? Sì, io spero veramente che si torni perché è in assoluto il posto migliore dal punto di vista sia tecnico che musicale, quindi artistico. L’importante è, secondo me, non cadere mai nel provincialismo, perché poi uno ci mette tantissimo per diventare internazionale e in pochissimo tempo poi puoi cadere".
Esce dal consiglio comunale, Biancani, prende fiato e dice: "Per quanto mi riguarda, la nostra idea era quella di riportare il Rof in centro storico della città e quindi di utilizzare il teatro Rossini, ovviamente l’Auditorium Scavolini ed eventualmente quando sarà pronto anche il Pedrotti del Conservatorio Rossini. Quindi utilizzare i contenitori del centro perché sono di alto livello, di qualità e soprattutto ricordo che il il Rossini Opera Festival è diventato un festival internazionale proprio in quei contenitori. Oggi dire che sono, per così dire, contenitori di Serie B o comunque che non danno quel respiro internazionale è un’opinione che ovviamente rispetto perché espressa da uno che capisce molto di festival, quindi non posso sicuramente dire che non cia sia un fondamrento. Per quanto mi riguarda, se Mariotti vuole confrontarsi con l’amministrazione e dire quello che è il suo pensiero, noi come amministrazione siamo pronti ad ascoltare quelle che sono le sue perplessità che quindi siamo aperti al confronto perché l’interesse di tutti deve essere quello di far sì che il Rossignol Festival sia sempre più di alto livello".
Dal canto suo, l’assessore alla cultura Daniele Vimini, dopo aver ribadito che il Rof è diventato grande proprio in contenitori come il vecchio palas, il teatro Rossini e l’auditorium Pedrotti, chiude affermando: "Il rischio del provincialismo che giustamente evoca il direttore Mariotti è sempre dietro l’angolo, quando ci si improvvisa in dibattiti a sensazione e da non addetti ai lavori su una macchina complessa e che deve saper respirare la città ma non assorbirne tutti gli umori".
m.g.