
Biker in sella alle bici lungo una strada di campagna: il ritrovamento è avvenuto così
Uno ‘stupefacente’ tesoro trovato nel bosco da una comitiva di ciclisti in mountain bike. E’ quanto avvenuto domenica scorsa a Montefabbri ma, anziché un forziere con i dobloni d’oro, è stato rinvenuto quasi un chilo di cocaina.
Nei pressi di un sentiero in un’area verde a Montefabbri, infatti, un gruppo di ciclisti in mountain bike si è imbattuto in un vaso di vetro interrato, all’interno c’erano diversi pacchetti di cocaina per un peso totale di circa un chilogrammo. I ciclisti hanno notato un mattone sotto un albero e, poco distante, qualcosa che spuntava dal terreno. Incuriositi da quello che sembrava un segnale di riconoscimento, hanno scovato un grosso vaso con all’interno pacchetti di una sostanza bianca. Ritenendo potesse trattarsi di droga, hanno immediatamente contattato i carabinieri, che hanno provveduto al sequestro e avviato le indagini. Gli inquirenti stanno conducendo accertamenti per risalire all’origine della polvere bianca che, se immessa sul mercato, potrebbe fruttare oltre 60mila euro. E’ la seconda volta che accade in appena tre settimane, sempre in un bosco della provincia.
Lo scorso 3 marzo, infatti, un uomo che stava cercando funghi con il suo cane a Cesane di Urbino si era imbattuto in un simile contenitore, che conteneva circa 900 grammi di cocaina, un tesoro da 50mila euro. Anche il quel caso il cercatore aveva trovato un vaso di vetro sigillato e parzialmente interrato. Ha spalancato il barattolo scoprendo che, al suo interno c’erano numerosi involucri in cellophane di tutte le dimensioni, alcuni più grandi altri più piccoli. All’interno di quei piccoli pacchetti c’era una sostanza biancastra che, lì per lì, non ha saputo decifrare. Anche il cercatore di funghi, così come la comitiva di ciclisti, ha immediatamente contattato i carabinieri che hanno verificato che si trattava di involucri di cocaina. Probabilmente, sia nel caso del ritrovamento alle Cesane sia nella scoperta fatta domenica scorsa a Montefabbri, quella cocaina potrebbe corrispondere alla ‘X’ tracciata nella mappa di qualcuno che aveva le coordinate per andarla a scovare.
L’escamotage di nasconderla in campagna, infatti, al riparo da occhi indiscreti, potrebbe essere il meccanismo utilizzato dai pusher per scambiarsi la sostanza. Il cercatore di funghi e i ciclisti, dando una segnalazione tempestiva del ritrovamento, sono riusciti a inceppare il meccanismo del traffico illegale di stupefacenti.
ant. mar.