ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Alluvione a Pesaro e provincia, esondazioni troppo facili. "Nessuno pulisce i torrenti"

In via Fornace Mancini a Cattabrighe tanti arredi e suppellettili per strada. La gente accusa di scarsa o nessuna manutenzione degli scoli: "Abbandonati"

Pesaro, 22 maggio 2023 – Ci vorranno 45 milioni di euro solo per ripristinare le condotte idriche di Cantiano, di una parte di Serra Sant’Abbondio, di un quartiere di Pergola e della parte bassa di Frontone e Cagli. Il calcolo lo ha fatto l’Ato dopo l’alluvione del 15 settembre scorso. Ipotizzare i soldi necessari per rimettere in sesto torrenti, fiumi, condotte idriche di Pesaro dove ci sono stati i gravi danni dopo l’esondazione del Genica in città e dei torrenti che passano a Cattabrighe, Vismara o nella zona Obi, è un’operazione impossibile. Almeno per ora.

Dice il sindaco Matteo Ricci: "Ci vogliono centinaia di milioni. Siamo sotto la minaccia costante che un altro alluvione si abbatta sulla città. Se prima ci sembrava un evento impossibile, adesso ce lo possiamo aspettare. Il Genica passa nel cuore di Pesaro, il Foglia anche, non possiamo spostarli. I tecnici diranno come fare per aumentare le difese dalle esondazioni ma servono investimenti oltre che finanziamenti. Abbiamo oltre sessanta famiglie che hanno segnalato di aver avuto l’acqua in casa o nelle proprietà, alcune sono state evacuate. Bene ha fatto il presidente Acquaroli a voler vedere di persona i danni che tanti quartieri di Pesaro hanno avuto. La richiesta dello stato di emergenza è estremamentente importante per poter programmare interventi ed investimenti per la sicurezza degli argini di fiumi e corsi d’acqua. La provincia di Pesaro e Urbino ha un centinaio di strade dissestate da frane e smottamenti. Ci sono abitazioni in pericolo sul San Bartolo, non possiamo perdere tempo. Le condizioni climatiche totalmente cambiate nel giro di pochissimi anni ci impongono delle scelte che, per la sicurezza della popolazione e delle loro case, solo l’aiuto del Governo ci permetterà di fare. Questa parte delle Marche è stata sottoposta ad una serie di prove in brevissimo tempo, vedi il terremoto e le alluvioni, senza precedenti".

Ieri, passando in via Fornace Mancini, a Cattabrighe, si poteva vedere ai lati della strada arredi e suppellettili andati distrutti per l’esondazione dei torrenti. Dice un residente: "Qui siamo sotto la minaccia di avere l’acqua in casa ogni volta che piove. I torrenti non li pulisce più nessuno, e sono chiusi dalla terra. Poi ci accorgiamo che l’acqua arriva dentro le case ma perché non si fa più niente per tenere in ordine i corsi d’acqua e gli scoli?"

Non si sa nemmeno chi e come dovrebbe fare la manutenzione. Dice l’assessore Enzo Belloni: "Nella zona di Cattabrighe, quei torrenti sono demaniali. Spetta allo Stato". La gente è convinta che il compito sia invece del Comune. Come si vede, non si sa nemmeno come cominciare.