REDAZIONE PESARO

Alluvione a Cantiano, gli imprenditori: "Un mese per riprendere o chiudiamo"

Fabbriche ancora sommerse dal fango, i titolari avvertono: "I nostri committenti pronti ad abbandonarci, servono finanziamenti immediati"

Cantiano (Pesaro e Urbino), 19 settembre 2022 - E’ ancora tutto lì, sul selciato di via IV Novembre a Cantiano (video). Armadi, tavoli, librerie, scaffalature, merci, panche della chiesa. Per camminare nel centro di Cantiano servono stivali alti e sensibilità straordinarie, quelle macerie sono come carne viva per chi ha perso tutto dalle 18.30 alle 19 di giovedì 15 settembre, quando un’ondata di piena del torrente Burano alta 8 metri ha invaso il paese sventrando case, negozi, fabbriche.

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Ora le lacrime sono finite, le forze anche. Le persone aspettano di sapere se la loro vita avrà una seconda chance perché da sole non ce la fanno a ripartire. Come gli imprenditori della zona artigianale di Pontedazzo.

Il centro di Cantiano ancora invaso dal fango
Il centro di Cantiano ancora invaso dal fango

Peter Santini Simoncelli, consigliere comunale, li rappresenta di fatto. Ieri è andato nella sua fabbrica di lavorazione del ferro: "Non c’è più nulla che funziona ma abbiamo un mese di tempo per riavviare la produzione. Un mese, non di più. I committenti ci hanno dato questi trenta giorni per riprendere la produzione, altrimenti troveranno altri partner. Sono comprensivi ma hanno impegni e tempi di consegna che non possono conciliare con le nostre esigenze. Ma qui – dice Simoncelli – non vedo camion e gru ad aiutarci per sollevare i macchinari distrutti e portarli via. E’ ancora tutto fermo. Da soli non possiamo nemmeno togliere tutto il fango perché è sotto e dentro i macchinari. Che qualcuno dovrà aiutarci a rimuovere. I giorni passano, noi tra poco non avremo di che comprare da mangiare, chiederemo per gli operai l’immediata cassa integrazione, ma noi contitolari che facciamo? Lo Stato deve starci al fianco altrimenti Cantiano muore perché nessuno qui è in grado di riaprire un capannone dopo il passaggio di una alluvione. Occorre che le banche e lo Stato ci diano un finanziamento immediato sospendendo il pagamento di mutui per la casa e per le fabbriche".

Mirco Carloni, vice presidente della Regione, risponde agli imprenditori come Simoncelli: "Mi faccia dire: in 24 ore è stato dichiarato lo stato di emergenza ed è stata fatta la nomina del commissario per l’emergenza Acquaroli. Da giovedi sera sono stato presente sul posto per dare manforte ai sindaci e ho potuto vedere con i miei occhi il lavoro dei soccoritori e dei volontari che voglio ringraziare".

E ora veniamo al dunque: È ipotizzabile una linea di credito a fondo perduto o meno a favore delle imprese colpite?

"Si, ieri tutte le banche hanno fatto pervenire la loro disponibilità e ora con Abi abbiamo una riunione per assistere finanziariamente le misure che metteremo in campo.

Si va verso la sospensione dei mutui sia prima casa che per le attività?

"Questa è la nostra richiesta che spero venga accolta".

Come si accerteranno i danni e chi lo farà per concedere i finanziamenti?

"Ho incontrato allevatori e agricoltori che hanno avuto dei danni importanti. Per loro stiamo pensando ad una misura psr con la copertura al 100%, magari anticipate dalle banche. Per artigiani e industria stiamo lavorando con le associazioni di categorie. Cosi come per la cassa integrazione in deroga chiesta stamattina dai sindacati all’assessore Aguzzi anche lui presente alla riunione".

Infine, linee di credito andranno aperte subito anche per commercio e famiglie?

"Guardi stiamo di fianco alla nostra gente con tutti i mezzi ma è presto per dare informazioni che magari possono creare confusione. Col presidente Acquaroli faremo la sintesi delle richieste pervenute dalle associazioni".

Riunioni con 100-200 interlocutori non rischia di far perdere tempo prezioso anche solo per ascoltare la voce di tutti?

"E’ durata 60 minuti esatti ed è stata molto concreta. Tutti i soggetti sociali vanno coinvolti, e ci hanno ringraziato per questo".

La convocazione fatta l’altro ieri di 200 comuni di tutte le Marche, moltissimi estranei all’alluvione, che senso ha? Si apre la corsa al finanziamento indiscriminato?

"Non ero presente, ma è comunque necessario diffondere corrette informazioni a tutti"

Intanto domani, a Cantiano, dovrebbe riaprire la scuola.