All’ombra dei cipressi e dentro l’urne, quelle del cimitero, la situazione ricorda quanto accade all’asilo e alla materna del Carducci. Lì hanno a che fare con gli storni che imbrattano tutto, al cimitero centrale hanno invece a che fare con i piccioni. Una invasione soprattutto quando alle 19 si chiudono le porte e la gente che entra per salutare i propri cari se ne va: escrementi un po’ da tutte le parti, in terra, accanto alle tombe, ma anche sopra le lampade dell’illuminazione soprattutto nell’area nuova, anche difficili da pulire. "Ma noi più non possiamo fare se non passare tutti i giorni a pulire con alcune squadre", dice Daniele Catacchio, che dirige i servizi cimiteriali per l’Aspes.
"Un problema di non facile soluzione, allo stato attuale delle cose, anche se si potrebbe provare con i dissuasori". Aggiunge il presidente dell’Aspes Luca Pieri, che ha la gestione del camposanto cittadino: "Altre soluzioni non sono possibili anche perché sono protetti, l’unica cosa che si può fare e dargli mangimi che li rendano sterili...".
Un problema, quello dei piccioni, che si va però a sommare con un altro tema, forse più grave e non propriamente legato all’igiene: perché tutta la parte nuova, quella da cui si accede da una entrata secondaria, rispetto a quella della parte monumentale, ha i controsoffitti in alcuni padiglioni che sono in stato di completo degrado. "E devo dire tutta la verità – dice una signora che sta rimettendo a posto i fuori sulla tomba di un parente – passare sotto, in alcuni punti, uno non si sente nemmeno tanto sicuro: tutto scrostato e nei raccordi è venuto fuori anche il ferro. Se ti cade un pezzo di controsoffitto sulla testa rischi anche di finire all’ospedale se ti va bene".
In quel labirinto di saliscendi che è tutta la parte nuova del cimitero, c’ è anche un’ala, quella indicata con tanto di cartello "Tomba degli illustri". Un porticato che corre per oltre cento metri tutto a volte gialle con archetti, con colonne e architravi che sono nel più completo degrado: dalle colonne spunta in ferro così come dagli architravi che reggono il colonnato.
"Noi facciamo delle ispezioni e controlliamo – continua Daniele Catacchio – tanto che abbiamo anche recintato un punto dove un cornicione era pericolante. Nelle settimane scorse sono arrivati dei tecnici dell’Aspes per fare un sopralluogo nei punti e nei padiglioni dove ci sono i maggiori problemi. Non so però se il problema sia stato segnalato anche all’Aspes dalle persone che vengono in visita. Ma i problemi evidentemente sono stati segnalati".
Una situazione che all’Aspes conoscono bene: "Tranquillizziamo le persone – dice Luca Pieri –, perché non c’è nessun pericolo, ma non possiamo intervenire, anche se abbiamo presente la situazione perchè c’è un contenzioso in corso tra il Comune e la ditta che aveva vinto l’appalto. Lavori che sono stati contestati. Ma trattandosi di una straordinaria manutenzione questa spetta all’amministrazione comunale e noi non possiamo farci nulla. Comunque credo che siano a buon punto con la vertenza".
Tra le cose... buone, il fatto che la chiesa di San Decenzio, medievale, la più antica della città "quando ce lo chiedono – aggiunge Daniele Catacchio – apriamo e la facciamo visitare".
m.g.