REDAZIONE PESARO

"Affittasi appartamento alla Baia". Boom di chiamate agli ignari proprietari

Negli avvisi erano riportati i veri numeri di telefono. Ma gli interessati non ne sapevano niente. Querela

"Affittasi appartamento alla Baia". Boom di chiamate agli ignari proprietari

Ci sono scherzi o dispetti tra inquilini, ma quello accaduto ad una famiglia di Pesaro, residente in un palazzo di via Virgilio, è un inedito. Qualcuno, ancora ignoto, ha affisso in diversi punti della città dei cartelli con la scritta "affittasi" a Baia Flaminia un appartamento di 3 vani al 9° piano in via Baldi, no stagionali, al costo di 500 euro con l’indicazione di chiamare due numeri di cellulare. Annuncio del tutto inventato nella parte relativa alla volontà di porlo in affitto, ma vero per quanto riguardava l’esistenza dell’appartamento a Baia Flaminia con i proprietari che rispondevano proprio a quei due numeri di telefono. Così un fiume di telefonate si è rovesciato addosso ai due ignari comproprietari che si sentivano chiedere dalla mattina alla sera se il loro appartamento fosse ancora libero per prenderlo in affitto. Alle prime chiamate, hanno pensato che avessero sbagliato numero ma quando gli squilli sono diventati dieci, venti, trenta è scattata la certezza di esser stati vittima di un poco simpatico scherzo. Così i comproprietari di quell’appartamento si sono rivolti all’avvocato Arturo Pardi presentando denuncia querela contro ignoti per le molestie subite e ancora non cessate malgrado i cartelli affittasi posizionati nelle pensiline dei bus in zona porto siano stati rimossi. Chiesto di estrapolare le immagini delle telecamere per scoprire l’autore del volantinaggio. La famiglia presa di mira ha dei sospetti ma nessuna certezza. Potrebbe esser stata una reazione di qualcuno provocata da una precedente lite condominiale per l’installazione di un ascensore nel palazzo di via Virgilio oppure semplicemente altre persone a conoscenza del fatto che l’appartamento di via Baldi, sempre della famiglia di via Virgilio, è chiuso da tempo, ha spinto lo scherzo verso la molestia. Sarà la magistratura a stabilire chi possa esser il responsabile e se è stato superato il limite del consentito.

ro.da.