Pesaro, 5 novembre 2024 – Santini ed Esposto in tribunale. Non c’era invece l’ex capo di gabinetto del sindaco Ricci Franco Arceci, al suo posto si sono presentati i suoi avvocati. Questa mattina alle 12 è stato conferito da parte della procura di Pesaro l’incarico al consulente tecnico Gianfranco del Prete di recuperare e analizzare il contenuto dei dispositivi dei cinque indagati nell’inchiesta su Affidopoli. L’accusa per Franco Arceci, Massimiliano Santini e Stefano Esposto, è di concorso in corruzione.
E’ invece ipotizzato il reato di falso per il dirigente Eros Giraldi e per il funzionario Loris Pascucci rappresentati entrambi dall’avvocato Paolo Biancofiore. Il conferimento è durato circa 45 minuti al termine dei quali Massimiliano Santini, ex membro dello staff del sindaco Matteo Ricci e Stefano Esposto, presidente delle no profit Opera maestra e Stella polare, sono usciti dall’accesso principale su piazzale Carducci.
Il primo a varcare la porta è stato Massimiliano Santini, accompagnato dall’avvocatessa Paola Righetti. “Non posso rilasciare dichiarazioni, mi dispiace”, sono state le uniche parole pronunciate dall’ex dipendente comunale assunto da Ricci con un incarico fiduciario fino al termine della passata legislatura. Stefano Esposto è uscito poco dopo, accompagnato dal legale Gherardo Saragoni Lunghi. Il presidente delle due no profit che negli ultimi anni hanno ricevuto oltre 600mila euro tra affidamenti pubblici e sponsorizzazioni, ha preferito non parlare con i giornalisti. Al consulente tecnico, specializzato in criminalità informatica, sono stati assegnati 20 giorni per scandagliare il contenuto dei dispositivi sequestrati agli indagati alla ricerca di prove che possano far risalire, secondo l’ipotesi della procura, al regista del sistema di scambio di denaro e favori e alle figure che, a vario titolo, sarebbero state parte del meccanismo.