Hanno voluto essere presenti pure loro ieri in tribunale. Anche se non erano stati personalmente convocati. Massimiliano Santini e Stefano Esposto, ieri mattina, sono arrivati alle 12, a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro. E sono rimasti negli uffici della procura 45 minuti in attesa del conferimento dell’incarico al consulente tecnico informatico. A Gianfranco Del Prete, specializzato in criminalità informatica, sono stati dati 20 giorni di tempo, meno di tre settimane per esaminare l’enorme mole di dati estrapolati dai cellulari e dai pc sequestrati ai cinque indagati nell’inchiesta Affidopoli. All’uscita del tribunale, al termine del conferimento da parte della procuratrice Maria Letizia Fucci e del sostituto procuratore Ernesto Napolillo, Massimiliano Santini ha aperto la porta d’uscita del tribunale al proprio avvocato Paola Righetti e poi ha continuato a camminare tenendo le braccia incrociate. Non ha risposto alle domande della stampa ma ha sorriso con gentilezza: "Non posso rilasciare dichiarazioni, mi dispiace".
Stefano Esposto, presidente delle due no profit che hanno incassato oltre 600mila euro in pochi anni tra soldi pubblici e sponsorizzazioni, invece ha scelto la strada del completo silenzio e ha tirato dritto. Seguito dal proprio legale Gherardo Saragoni Lunghi, Esposto ha indossato gli occhiali da sole limitandosi a non rispondere ad alcuna domanda.
Non c’era invece, ieri mattina, Franco Arceci, ex capo di gabinetto quando il sindaco era Ricci. Per lui erano presenti i suoi avvocati Maurizio Terenzi ed Alberto Bordoni. L’accusa per Arceci, Santini ed Esposto, è di concorso in corruzione. E’ invece ipotizzato il reato di falso per il dirigente Eros Giraldi e per il funzionario Loris Pascucci rappresentati entrambi dall’avvocato Paolo Biancofiore, sostituito ieri dalla collega Maria Nives Galantucci.
Il consulente tecnico incaricato dalla procura è un esperto in criminalità informatica. Suo sarà il compito di cercare, all’interno dei labirinti della rete, le prove dell’esistenza di un "regista". E’ chiamato ad effettuare questa ricerca in tempi rapidissimi, nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza lo scambio di denaro, favori e vantaggi nell’assegnazione, alle due no profit, dei più svariati incarichi da parte dell’amministrazione comunale, con il sistema dell’affidamento diretto. Cercherà non solo le tracce dell’eventuale passaggio di denaro, ma anche la direzione, in entrata o in uscita, che potrebbero aver preso, secondo le ipotesi investigative, le somme ricevute dalle due associazioni.
Dalle mail e dai messaggi andrà anche a caccia degli snodi, degli eventuali input ricevuti per permettere agli investigatori di ricostruire il volto di un sistema che, secondo l’accusa, avrebbe l’impronta della corruzione. Il consulente incaricato ieri ha partecipato in veste di perito ad alcune delle indagini più importanti della cronaca giudiziaria recente e non solo tra cui l’inchiesta per frode in commercio e adulterazione del prodotto che ha coinvolto Fattorie Marchigiane, azienda controllata Tre Valli Cooperlat e l’omicidio di Pierpaolo Panzieri commesso a Pesaro nel 2022.