REDAZIONE PESARO

Affidi, indagini senza sosta. Per ora i nomi restano tre

Intanto Lanzi si chiede: "Possibile che Santini abbia fatto tutto da solo?"

La Finanza in piazza del Popolo

La Finanza in piazza del Popolo

Week end di calma apparente sul caso Affidopoli a tre giorni dal blitz fatto in Comune dalla polizia e dai militari della Guardia di Finanza. Sul fronte delle indagini che ipotizzano il concorso in corruzione e il falso, invece, continua senza sosta l’esame dei documenti e dei file presi dagli inquirenti durante le perquisizione di giovedì scorso.

Gli indagati per ora restano tre: Massimiliano Santini, ex dipendente comunale, Stefano Esposto, presidente delle no profit Opera Maestra e Stella Polare e Loris Pascucci, funzionario comunale alle Manutenzioni.

Intanto si registrano nuove reazioni sul fronte politico. "È davvero possibile che alcuni dirigenti si siano assunti tali responsabilità in totale autonomia senza alcun input politico? Siamo convinti di no". E’ la posizione di Marco Lanzi. "Come centrodestra – commenta Lanzi - siamo convinti che non sia possibile e che anzi sia gravemente scorretto addossare eventuali responsabilità penali o amministrative esclusivamente ai dirigenti coinvolti, atteggiamento che sicuramente ne mina il rapporto di reciproca fiducia e collaborazione. L’importante e approfondita inchiesta del Carlino ha fatto emergere molteplici criticità in relazione agli affidamenti diretti e ai contributi a favore delle Associazioni culturali no-profit Opera Maestra e Stella Polare di Stefano Esposto. Il nodo cruciale da sciogliere, il vero e proprio punto focale, è quello del rapporto tra chi aveva ed ha incarichi politici di governo e i dirigenti che devono firmare le determine di spesa. Le dichiarazioni di alcuni assessori, dell’ex capo di gabinetto Arceci, dell’ex sindaco Ricci sono emblematiche: nessuno di loro conosceva Opera Maestra e Stella Polare, nessuno sapeva realmente in che modo Massimiliano Santini esercitasse concretamente il suo ruolo di coordinatore degli eventi del Comune. Ignoravano che quasi 600mila euro e varie sponsorizzazioni fossero finite sul conto corrente delle associazioni di Stefano Esposto. Solo i dirigenti che firmavano le determine potevano saperlo e la responsabilità è solo la loro. È una versione credibile? Possibile che Massimiliano Santini abbia fatto tutto da solo?". E Lanzi tende la mano al centro sinistra e lo fa con un invito alla collaborazione. "Invece di accusarci e denigrarci, aiutateci a fare chiarezza".

Marco Lanzi interviene poi in risposta a "ripetuti attacchi che personalmente – scrive – come presidente della commissione controllo e garanzia, ho dovuto subire così come i consiglieri del centrodestra, da parte del centrosinistra. Alcuni esempi: ‘Le modalità inquisitorie scelte dal presidente Lanzi pongono un rischio concreto di pregiudicare il corretto funzionamento delle istituzioni e, cosa ancor più grave, di interferire negativamente con il lavoro della magistratura’ oppure ‘tentativo della destra di sostituirsi alla magistratura, non per fare chiarezza, ma per costruire una campagna elettorale diffamatoria’ e ancora ‘la politica di destra pesarese dovrà assumersi la piena responsabilità di questo grave danno verso la cittadinanza’ e infine ‘la Commissione che la destra ha utilizzato più per ottenere titoli giornalistici che per cercare verità’. E questi sono solo parte dei commenti che abbiamo ricevuto. Ma di cosa siamo colpevoli? Di aver fatto domande scomode?".