e Antonella Marchionni
Polizia e finanza sono entrati ieri mattina negli uffici del Comune di Pesaro. Cercavano le prove sull’esistenza del "regista" che ha tirato le fila di un sistema di presunta corruzione per appalti e affidi che ha portato nelle casse di due no profit 600mila euro in pochi anni. Quelli della legislatura del sindaco Matteo Ricci, ora europarlamentare. Fino a ieri c’erano due indagati noti, Massimiliano Santini, ex creativo del sindaco Ricci e assunto come dipendente comunale per inventare eventi e Stefano Esposto, amico del creativo, e capo delle due associazioni piglia tutto, ossia Opera Maestra e Stella Polare. Da ieri, figura tra gli indagati ma per falso anche il funzionario Loris Pascucci, uno dei cinque dipendenti perquisiti ieri, a partire dalle 7.30. In quel momento, quasi contemporaneamente venti uomini tra agenti della squadra mobile e militari delle fiamme gialle hanno bussato alle porte di 5 persone, 4 delle quali non indagate ma "persone informate dei fatti". Questo non ha impedito agli inquirenti di cercare prove, documenti e di fare copia del contenuto di cellulari e pc. E dopo le abitazioni, gli inquirenti si sono spostati verso gli uffici. Sono andati in Municipio in Piazza del Popolo dove, per sette ore di fila, dalle 9,30 del mattino alle 16,30, quattro tra agenti tra poliziotti e militari della finanza, rigorosamente senza divisa, hanno parlato a porte chiuse con Franco Arceci, ex capo di gabinetto del sindaco Ricci. È in pensione dal 2021 ma ha conservato in Comune un ufficio con tanto di targa perché investito di un incarico esterno dal precedente sindaco mai revocato. È stato un dialogo serrato, spezzato solo da una veloce pausa caffè poco dopo le 13. Nei corridoi del Comune, tra i dipendenti e lo stesso neo sindaco Andrea Biancani i volti erano tesi e imbarazzati. Gli inquirenti si sono divisi anche nelle stanze del vicino palazzo Gradari e in largo Mamiani, sede degli uffici della cultura dove lo stesso colloquio no stop è toccato anche ai dirigenti Gianni Galdenzi ed Eros Giraldi che si è protratto fino a quasi le 20. Anche nelle stanze della cultura polizia e militari hanno preso documenti e fatto copia di mail e file. La Procura ha incaricato anche due consulenti informatici esterni che faranno copia forense di tutto il materiale prelevato durante le perquisizioni. Gli inquirenti hanno bussato alle porte di palazzo Mazzolari Mosca dove si trova la dirigente dell’ufficio beni e attività culturali Silvia Melini. E, a macchia di leopardo, altri agenti e militari hanno perquisito anche il centro operativo comunale che si trova nella periferia cittadina, dove hanno ascoltato il funzionario alle manutenzioni Loris Pascucci, che per il murales dedicato alla Segre aveva scritto nella determina una spesa di 20mila per manutenzione idraulica. Da qui, l’accusa di falso.
Secondo la ricostruzione dei fatti, il creativo Massimiliano Santini indicava ai dirigenti comunale i nomi di Stella Polare e Opera Maestra come le due associazioni "spicciafaccende" per qualunque tipo di incombenza, dai murales al casco per Valentino Rossi, dalle feste natalizie al palio dei bracieri oppure alla Sonoteca, una specie di juke box stradale da 62.220 euro che il nuovo sindaco ha cancellato chiedendo i soldi indietro. Le due no profit non hanno dipendenti, iscrizione Inps e durc ma questo non ha impedito loro di ricevere, negli ultimi 4 anni, quasi 600mila euro dal Comune. L’indagine della Procura ha preso il via dall’inchiesta giornalistica de Il Resto del Carlino iniziata lo scorso 16 luglio.