Addio a Milena Pierangeli Ugolini. Era la signora dell’arte moderna. Ricci: "Una mecenate illuminata"

I funerali si svolgeranno domani alle 15,30 in Duomo dove verrà ricordata dalla senatrice a vita Liliana Segre

Addio a Milena Pierangeli Ugolini. Era la signora dell’arte moderna. Ricci: "Una mecenate illuminata"

Addio a Milena Pierangeli Ugolini. Era la signora dell’arte moderna. Ricci: "Una mecenate illuminata"

Si è spenta ieri nella sua casa di viale Trieste, Milena Pierangeli Ugolini. Aveva 93 anni. Se ne va una donna che nel campo dell’arte viaggiava con l’orologio mezz’ora avanti a tutti. Per avere il timbro di questa signora dell’arte basterà dire che comprò in una esposizione in Emilia, direttamente dall’artista, un dipinto di Basquiat, un giovane appena sdoganato dai bassifondi di New York. Quel dipinto in anni successivi, dopo un paio di passaggi, venne venduto, battuto all’asta a New York, per 8 milioni di dollari. Questa era Milena Ugolini.

La nipote Bianca, che si è laureata con una tesi sulle mostre organizzate in città dalla nonna assieme a Franca Mancini con la galleria "Il segnapassi", ricorda questo episodio: "Il primo dipinto di Lucio Fontana lo acquistò con la paghetta del padre (Wolframo Pierangeli, co-fondatore della Pica, ndr) pagandolo a rate. Aveva un grande gusto ed anche una grande sensibilità che la portava a guardare avanti uscendo dagli schemi".

Il "Segnapassi" è la genesi di un percorso che ha segnato non solo la città, come la nascita della Pescheria come luogo espositivo: la galleria nasce nel 1966 fondata da Renato Cocchi e nel 1969 entrano come socie sia Milena Ugolini che Franca Mancini. Nel 1971 la prima grande esposizione che coinvolge tutto il centro storico, ‘Sculture nella città’ con la partecipazione di Arnaldo Pomodoro, Mario Ceroli, quindi le mostre di Burri, Kounellis e quindi di Mattiacci, Cucchi. Con Lucio Fontana era amica e dal cinema Duse acquistò il grande bassorilievo di Giò Pomodoro ed anche il lampadario disegnato proprio da Fontana. Milena Ugolini, assieme a Franca Mancini, ha sdoganato una città verso nel mondo dell’arte moderna, l’arte povera e la transavanguardia.

La signora dell’arte moderna lascia oltre al figlio Andrea, anche lui grande appassionato di arte ed ex presidente di Confindustria, le quattro nipoti: Bianca, Rosa, Celeste e Viola e le sorelle Paola e Luciana . I funerali si svolgeranno venerdì alle 15 e 30 in Duomo con un ricordo della senatrice a vita Liliana Segre.

La sua casa di viale Trieste era un cenacolo e vi sono passati grandi critici come Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi, Roberto D’Agostino ed anche Federico Zeri. Una donna che ha sempre viaggiato tra la sua residenza di Roma e quella di Pesaro.

Un ricordo particolare arriva da Anna Maria Ambrosini, docente e critica d’arte molto legata a Milena Ugolini: "Bisogna avere ritmo – mi deiceva sempre Milena –: non basta fare, lavorare, creare, bisogna anche farlo con ritmo, cogliendo l’attimo e avvertendo il nuovo. Era molto legata a Pesaro ed aveva un’idea molto alta della provincia, come luogo dove nascono i progetti, albeggia il nuovo che però deve misurarsi con i grandi centri. Una donna unica, conosciuta anche a livello internazionale, con un amore immenso per le nipoti, Bianca, Rosa, Viola e Celeste, i colori del suo quadro più bello". Grande amante del gioco del Burraco assieme alla sua amica, la senatrice Liliana Segre, organizzavano interminabili partite. Quelle partite che hanno poi ispirato il film di Giuliana Gamba "Burraco Fatale", presentato al alla mostra del cinema di Venezia.

Anche il sindaco Matteo Ricci e l’assessore alla Cultura Daniele Vimini hanno voluto ricordare la figura di questa donna: "Milena Pierangeli Ugolini aveva stabilito un sodalizio unico e prezioso con una serie di grandi artisti – scrivono -. Sostenitrice delle arti in tutti i suoi aspetti, è stata una mecenate illuminata e protagonista delle vicende più rappresentative che hanno caratterizzato la vita culturale di Pesaro a partire dal suo simbolo indiscusso: la Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro. L’installazione della scultura nel 1971 segnava l’avvio di una stagione di rinnovamento culturale per la città, innescato dalla galleria ‘Il Segnapassi’, al centro della prima mostra realizzata al Centro Arti Visive Pescheria in occasione di Pesaro 2024. La città non poteva avere una madrina più rappresentativa dell’amore per l’arte che anima Pesaro"

m.g.