REDAZIONE PESARO

Acquaroli al senatore leghista: "Io sconosciuto? No, lavoro"

Secondo Siri il governatore sarebbe "bravo" ma non altrettanto noto quanto Ricci

"Acquaroli è bravissimo ma nessuno lo conosce". Questo aveva detto, l’altroieri, il senatore leghista Armando Siri, che da Ancona si era lasciato andare a considerazioni sul candidato alle Regionali del centrodestra, in relazione al competitor del centrosinistra, ovvero Matteo Ricci. Non si è fatta attendere la replica piccata del governatore Acquaroli sui suoi profili social: "I nostri percorsi sono fatti di scelte e di priorità e a me non interessano le ripetute ‘comparsate’ nei dibattiti televisivi, che tolgono tempo e spazio al lavoro concreto a favore dei marchigiani. Non è mia ambizione ricoprire altri ruoli e quindi di conseguenza resto concentrato su quello che c’è da fare per le Marche. Non ho necessità di raggiungere alcuna ribalta nazionale per accreditarmi con il Governo italiano e le istituzioni europee in quanto è noto a tutti che il grado di conoscenza con tantissime figure di primissimo piano è già elevato". "Solo qualche giorno fa - ricorda ancora il governatore delle Marche - ero dovuto intervenire per smentire una voce che mi accostava al Ministero del turismo. Ad appena qualche settimana devo intervenire per chiarire un altro aspetto che mi riguarda e cioè che io non sia un personaggio conosciuto alla ribalta nazionale. Lo ha affermato ieri l’ex sottosegretario Siri ma è anche la narrazione che sta facendo il Pd. Trovo curioso il fatto che prima io venga indicato quale prossimo ministro e subito dopo tacciato di essere sconosciuto nel panorama nazionale". Acquaroli osserva inoltre "che il pensiero di Siri ha una sua fondatezza, anche se lo trovo inopportuno perché presta il fianco a strumentalizzazioni. Siri non mi paragona ad altri presidenti di Regione, ma al mio avversario che rispetto a me ha un profilo e un percorso totalmente diversi".