Accusa il marito: “Costretta a fare sesso con un suo amico”

Pesaro, poi la donna ha ritirato la querela senza ritrattare i fatti compreso quello di averla fatta vivere come una schiava al servizio della suocera

La donna ha denunciato il marito per maltrattamenti, ha svelato di esser stata costretta o comunque indotta a fare sesso con un amico del coniuge

La donna ha denunciato il marito per maltrattamenti, ha svelato di esser stata costretta o comunque indotta a fare sesso con un amico del coniuge

Pesaro, 13 ottobre 2023  – Una giovane donna , poco più che trentenne, di origine marocchina ma sposata con un italiano residente in prossimità di Pesaro, ha denunciato il marito per maltrattamenti. Ha svelato di esser stata costretta o comunque indotta a fare sesso con un amico del coniuge mentre lui riprendeva l’atto sessuale in tutte le sue varie fasi per poi inviarlo sulle chat pornografiche. L’avrebbe anche fatta andare in club di scambisti.

Ha poi aggiunto di esser stata costretta ad abitare nella stessa casa dove già vivevano la suocera e un altro familiare del coniuge trovandosi a dover svolgere tutte le mansioni sentendosi al pari o quasi di una schiava. Per questo si è sentita umiliata oltre che maltrattata. Ricevuta la denuncia, è seguito in poco tempo un approfondimento rapido da parte degli inquirenti come è richiesto per i reati da codice rosso. Così la donna è stata chiamata a spiegare il contenuto della sua denuncia. Ma a quel punto, la situazione è cambiata radicalmente.

La giovane donna, interrogata sui vari fatti, non ha ritrattato nulla ma ha ritirato ugualmente la querela perché il marito se n’era andato, dunque si separerà, e tutto ciò che ha vissuto nel periodo della convivenza in quella casa con marito, suocera e affini, lo considera già un fatto del passato che non tornerà mai più.

Da qui la decisione di non avere a che fare con i tribunali trovandosi di fronte il marito e magari la suocera visto che ora è tornata a vivere con la sua famiglia d’origine sempre nei dintorni di Pesaro. Solo che ritirare la querela per maltrattamenti non equivale ad interrompere il procedimento penale, che continuerà seppur senza la querela anche se difficilmente arriverà ad una sentenza.

Al di là dell’esito di tutto ciò, stanno aumentando i casi di donne che decidono di ritirare le denunce sia in fase di indagine sia davanti ai giudici del tribunale durante il processo a carico del marito o del compagno. In quattro casi, i giudici pesaresi del dibattimento hanno rinviato gli atti alla procura per aprire un procedimento penale per calunnia a carico delle denuncianti.

ro. da.